Vittorio Gassman Il Centenario: Alessandro Gassmann: “una mostra viva come avrebbe voluto mio padre” (Video)

di Patrizia Simonetti

C’è anche la macchina de Il Sorpasso, il film di Dino Risi che compie sessant’anni: la mitica Lancia Aurelia B24S con il suo inconfondibile clacson, è la chicca della sessione cinema di Vittorio Gassman Il Centenario, la mostra dedicata al grande artista all’Auditorium Garage dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, a cento anni dalla sua nascita. Si tratta della prima esposizione mai dedicata al grande maestro, attore, regista, scrittore, carismatico e innovatore, poliedrico, eclettico e geniale sia nella commedia che nel dramma, amato da tutti proprio perchè maestro nel frequentare e mettere in contatto l’alta cultura e lo spettacolo popolare, da Shakespeare a I Soliti Ignoti.

Una mostra come mio padre immagino avrebbe voluto, non funerea ma viva e piena di energia, perché lui era un uomo così, nel bene e nel male pieno di un’energia fuori dal comune” dice Alessandro Gassmann visibilmente commosso dopo l’intervento di Diletta D’Andrea Gassman, moglie di Vittorio negli ultimi trent’anni della sua vita. 

Fino al 29 giugno restano esposti a Roma, in oltre mille metri quadri, materiali privati inediti e oggetti personali a raccontare l’uomo, la famiglia, le donne, i figli, come le tante foto donate dai familiari e le lettere d’amore scritte a mano a Diletta d’Andrea, compresa la dichiarazione di matrimonio; e un quaderno con immagini e articoli raccolti dalla madre durante la sua carriera sportiva: Vittorio Gassman aveva anche una grande passione per lo sport, tanto da arrivare a giocare, alto com’era, nella Nazionale di Basket, ma poi scelse di dedicarsi alla recitazione e agli studi all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico.

Il racconto della sua carriera artistica parte invece dal Teatro con le tante pièce interpretate da Vittorio Gassman a fare da guida assieme ai materiali di scena come il grande cavallo di legno di Mario Ceroli realizzato per il memorabile Riccardo III di Ronconi; ad aprire il percorso il suo baule di scena da cui escono metaforicamente parrucche, cappelli, costumi, tra cui quello di Otello e di Macbeth; preziosi filmati ci restituiscono un Vittorio Gassman che recita Amleto e Otello, accanto alla sua testimonianza di cosa vuol dire interpretare i personaggi di Shakespeare: e poi documenti, registrazioni e oggetti di culto, le preziose le foto di scena realizzate da Diletta d’Andrea che per essere vicino a Vittorio nelle lunghe tournée, ricoprì diversi ruoli, tra cui quello di fotografa di scena: di questo straordinario repertorio, in parte inedito, spicca il materiale il suo ultimo spettacolo: Ulisse e la balena bianca con i disegni dell’impianto scenico di Renzo Piano; e ancora Camper con Alessandro Gassmann al fianco spesso del padre che lo volle nella sua Bottega, la scuola che aveva aperto nel 1977, rappresentazine cui partecipò anche Jacopo Gassmann bambino; e Sette giorni all’asta che segnò l’apertura del Teatro Tenda di Piazza Mancini, dove Vittorio Gassman recitò in una maratona teatrale di sette giorni.

Il Cinema, dunque, con oltre 130 film, molti a fianco di altre pietre miliari dell’arte della recitazione e dell’improvvisazione, Alberto Sordi, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi; il racconto della sua prolifica carriera che passa attraverso i tre grandi registi con cui ha lavorato maggiormente: Scola, Monicelli e Risi, ma anche la parentesi di Hollywood dove in un filmato lo vediamo e lo ascoltiamo definire i film americani come vaccate; e gli oggetti più pop e divertenti come i costumi de L’armata Brancaleone, Il deserto dei tartari e Guerra e pace, oltre a foto e fotogrammi, interviste particolari come quella di Carlo Mazzarella a Gassman e Sordi sul set in trincea de La grande guerra; e la già citata Aurelia.

Poi la televisione con gli show rimasti nella storia; in una proiezione rivediamo le sue ospitate, da Studio Uno con Mina nel 1965 dove cantano insieme L’uomo per me, a Canzonissima, dove è ospite con la madre per recitare insieme i passi della Divina Commedia: fu proprio lei a portarlo alla decisione di fare l’attore perché da piccolo era chiuso e introverso; e ancora un ironico Vittorio Gassman che prende in giro se stesso nel programma Tunnel declamando l’elenco del telefono e un menu:

Infine la poesia, una delle sue grandi passioni, che non smise mai di celebrare sul palcoscenico e in TV, dove si potrà ascoltare Gassman recitare alcuni tra i suoi componimenti preferiti e una sezione speciale che mostra una serie di disegni su Vittorio fatti dal pubblico e postati su Instagram; fino alla scrittura culminata nell’autobiografia Un grande avvenire dietro le spalle. La mostra si chiude narrativamente con un documentario di Fabrizio Corallo che racchiude l’universo Gassman.

Vittorio Gassman Il Centenario, che dopo Roma sarà ospitata a Genova, città natale di Gassman, nella prestigiosa sede di Palazzo Ducale ,è a cura di Alessandro Nicosia, Diletta d’Andrea Gassmann e Alessandro Gassmann, è prodotta da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare e promossa dagli eredi Gassman e dalla Fondazione Musica per Roma, con l’apporto determinante dell’Archivio Storico Luce, Cinecittà e del Centro Sperimentale di Cinematografia con la collaborazione di Rai, Zètema e Terna e la partecipazione di tutti i familiari di Gassman. L’esposizione è arricchita da numerosi prestiti istituzionali e privati dell’Accademia Silvio d’Amico e dell’Archivio Centrale dello Stato e supportata da un importante catalogo per i tipi di Skira con scritti di Alessandro Gassmann, Diletta d’Andrea Gassmann, Sandro Veronesi, Maurizio de Giovanni, Erri De Luca, Renzo Piano, Rodolfo Di Giammarco, Pino Strabioli, Renato Minore. Ecco le dichiarazioni di Diletta D’Andrea Gassman e di Alessandro Gassmann alla presentazione della Mostra:

 

 

 

 

Foto e video di Angelo Costanzo