Si intitola Olvidar (Dimenticare) il debutto letterario di Yulla, cantante e produttrice, e ora anche scrittrice, un testo completamente autobiografico dal linguaggio sporco, diretto, sincero, proprio come il suo diario che lo riempie per metà, con la prima pagina che si apre il 7 aprile del 1975, dove parla a se stessa come a fissare persone e luoghi, per poi proseguire ad intrecciarlo con i suoi ricordi e pensieri a ritroso in una sorta di memoriale con cui si guarda indietro e tenta di spiegare, istruzioni per l’uso per capire la sua vita, per se stessa e per chi avesse voglia di leggerla. Una vita che Yulla racconta tutta a cominciare dalle origini, da sua madre quindi, chi era e come se ne è andata; dai fratelli dai quali ha sempre attinto forza e consolazione; e dal suo dono, affascinante e ingombrante al tempo stesso: non è facile per una bambina scoprire di poter vedere oltre l’aldilà, di prevedere il come e quando se ne andranno le persone. Anche per questo, ci racconta nella nostra videointervista, Yulla ha scritto Olvidar, per dare coraggio a chi come lei e suo malgrado si ritrova medium e sensitiva, avendone paura.
Ma la sua vita è anche altro e alla fine il messaggio è più che positivo perchè tutto si supera: sono i suoi cani, è l’orfanotrofio, le sue perdite, le sigarette, gli attacchi di panico, gli uomini che ha amato, l’amore della sua vita, sua figlia, e la sua musica. Olvidar infatti è un progetto doppio: il libro sarebbe infatti dovuto uscire assieme al disco omonimo, un altro modo di raccontare la stessa storia ma con più leggerezza, ci spiega Yulla nella nostra chiacchierata. La pandemia e il lockdown hanno però costretto a rimandarne l’uscita, ma arriverà presto: 10 pezzi reggaeton cantati in spagnolo che di traccia in traccia parlano di lei e della sua storia quasi incredibile e che racchiude due anni di lavoro, da No te amo, languida e sensuale, incisa a fine 2018 con il ballerino e coreografo cubano Kiki Aguero e con il rapper Moreno, a Ziki Zaka e Modela, altri due singoli usciti l’anno scorso; e poi la title track Olvidar, Parte de mi, No me quiero enamorar, No me odies dedicato alla figlia, Hoy me voi, Mi guerra (quella cui sempre l’hanno costretta gli uomini), Bang bang. Di questo ed altro abbiamo parlato direttamente con lei ed è stato un vero piacere, ecco dunque la nostra videointervista (via Skype) a Yulla: