Videointervista a Matteo Faustini sul nuovo album ‘Condivivere’

di Patrizia Simonetti

A quasi tre anni dal primo album Figli delle Favole uscito in contemporanea alla sua partecipazione al Festival di Sanremo 2020 tra le Nuove Proposte con la sua Nel bene e nel male, arriva venerdì 9 dicembre Condivivere, il nuovo lavoro di Matteo Faustini (Dischi dei Sognatori, distribuito da Artist First).

15 tracce più 6 sedute con lo psicologo – sì, avete capito bene, sedute con lo psicologo, che poi è suo padre, ma vi spiegheremo tutto nel corso della nostra videointervista al cantautore bresciano – Condivivere contiene 5 singoli già usciti nel corso del lungo periodo di intervallo tra i due lavori, e 10 pezzi nuovi di zecca, tra cui il singolo che ha anticipato l’album e cioè Il Girasole innamorato della luna, che è accompagnato da un video, ideato insieme ad Alessandro Garzaniti, che vi consiglio di vedere, nel caso non l’aveste ancora fatto, dove ci si strappano di dosso le etichette, inutili, senza senso, escludenti e pericolose. Video che ha suscitato reazioni anche decisamente sgradevoli, fuori luogo e offensive, come ci racconta lo stesso Matteo Faustini nella nostra videointervista. Perché i tempi cambiano, ma gli idioti, purtroppo, restano.

Condivivere è un disco pieno di parole, parole che hanno un senso, almeno per chi, come Matteo, preferisce chiamare le persone anime, perché poco importa l’involucro, dice, l’importante è ciò che sono dentro.

Tantissimi i temi dell’album che forse non ci si aspetta da un ragazzo così giovane, ma se sei sensibile, ovvero quasi fragile, e a 28 anni hai già avuto la tua storia che ti ha ucciso, allora puoi anche permetterti di parlare di solitudine, voluta e temuta, quella che “di notte fa più rumore” come Matteo canta in Sconosciuti; e anche di perdono e di colpa, come in Autogol; di dedicare una canzone tenera e malinconica a tua madre che ti ha protetto come uno scudo e curato piano come una medicina dolce in Il doppio della mia età, e condividere con tua sorella, Laura, quella condanna che si chiama, appunto, sensibilità, che è sì una virtà, ma a volte si soffre di più. C’è anche Dio in Condivivere e in Medio Ego Matteo si chiede dove sia…

Insomma, Condivivere è un disco che è un po’ la sua storia fissata ad ora, una fotografia di se stesso che ci aiuta a capirlo e conoscerlo, che raccoglie e mette insieme tutto ciò che è stato e per il quale è oggi ciò che è. Una sorta di coming out pur non essendocene il bisogno, da ascoltare con attenzione, cercando di comprendere bene le parole e il loro significato che va oltre Matteo, nelle quali chissà quanti possono ritrovarsi, riconoscersi e magari, grazie a quelle parole, diventare un po’ più forti. Ma è un disco che puoi sentire anche con più leggerezza, magari preparando il sugo, sul caldo dei fornelli, pensando a ciò che devi fare domani, con la voce di Matteo che ti accarezza il cuore. Soprattutto dopo aver parlato con lui. Ecco la mia videointervista a Matteo Faustini: