“Diversa perché oggi apprezzo molto di più la vita e ho imparato ad essere senza filtri”. Francesca Alotta ci parla così del suo nuovo album che arriva oggi a sei anni dal precedente, e di sè stessa. Perché poi disco e artista mai come in questo caso sono la stessa cosa. Lo ha presentato live in una piacevole serata al Teatro degli Eroi a Roma davanti a una platea di giornalisti e di amici. Diversa (Ed. Anima Medterranea) contiene dieci brani, e di sette firma lei stessa testo e musica: Avanti a pugni chiusi, Jay, Sai cosa ti dico? Un anno di noi, Vastasa, Diversa, Lasciami, Sentimenti, Jay remix. Gli altri tre sono: Un anno di noi, con il quale nel 1993 la cantautrice palermitana tornò a Sanremo a un anno dalla vittoria di Non amarmi nella sezione Novità cantata in coppia con Aleandro Baldi e prodotto da Bigazzi, come anche Sentimenti, brano del 1992, con l’arrangiamento speciale e un quartetto d’archi orchestrati da Gabriele Semeraro e la produzione musicale di Giuseppe Di Gioia; e Consapevole, scritto da Silvia Pellegri, Max Marcolini, già arrangiatore e coproduttore di Zucchero Fornaciari, e Antonello Pudva.
Un disco autobiografico questo di Francesca Alotta, nato per raccontare il suo cambiamento, il suo essere più forte dopo aver pensato di non farcela, la sua consapevolezza che non tutto nella vita è andato bene, dalla salute a un amore che ha tradito la sua fiducia, così come non vanno sempre bene le storie degli altri che a volte non riescono ad essere se stessi, ma si può reagire, e continuare a vivere.
E allora Francesca canta Avanti a pugni chiusi, perché la vita va presa come viene, e canta anche Sai cosa ti dico?, con cui con allegria e ironia anda al diavolo il suo ex; e ancora Vastata, che in siciliano significa maleducata, così la chiamava sua madre da ragazzina, una canzone dal ritmo travolgente con il violoncello di Giovanni Sollima e il tamburo di Alfio Antico, e la dedica a tutte le donne che lottano per la loro identità, come la ragazza lesbica che lei stessa ha salvato da una madre ottusa e violenta e che racconta in Diversa, canzone manifesto e title track dell’album. La nostra videointervista a Francesca Alotta:
Le foto sono di Angelo Costanzo