Videoincontro con Francesco Gabbani sul nuovo album ‘Volevamo Solo Essere Felici’

di Patrizia Simonetti

A quanti di noi, a prescindere dall’età e da ciò che siamo, è capitato almeno una volta nella vita di cercare un alibi, una giustificazione alle nostre azioni perché, in fondo, stavamo cercando qualcosa che è un diritto di tutti: la felicità. Volevamo Solo Essere Felici, anticipato dal singolo omonimo uscito a marzo, è il titolo del nuovo album di Francesco Gabbani, fresco fresco della sua prima esperienza di conduttore a fianco di Francesca Fialdini in Ci vuole un fiore su Rai1

Volevamo Solo Essere Felici, quinto disco da studio per il cantautore toscano, fuori venerdì 22 aprile con BMG in versione CD, vinile, e vinile in edizione limitata e numerata con bonus track, raccoglie dieci pezzi in cui ognuno può trovare qualcosa che gli appartiene. Sono canzoni intime – è lo stesso Francesco Gabbani a raccontarci in apertura di videoincontro che se nel precedente Viceversa puntava a raccontare il punto di vista degli altri, adesso rivolge l’attenzione su se stesso – e al tempo stesso universali, alcune divertenti altre più riflessive. Da Tossico Indipendente in cui si sogna, ebbene sì, ancora la California come fuga verso la libertà, a La Mira dove si autodescrive con innumerevoli ista, da illusionista a esibizionista e persino esorcista; dalla già nota title track che, come dicevamo, funge da alibi e scusante a tutte le cavolate che facciamo nella vita compresi i tanti buttarci un po’ via, a Peace and love, scritta con Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, che snocciola una lunga serie di strofe poetiche rivisitate; da L’amor leggero, classica ballata d’amore a Spazio Tempo, una vera poesia, che abbiamo amato come sigla della serie Un professore; da La Rete che gioca con l’ironia e il doppio senso della parola tra pesci, pescatori e web, fino a Puntino intergalattico, Sangue Darwiniano e Sorpresa Improvvisa.

Francesco Gabbani accosta grandi evventi, tipo lo sbarco in Normandia o l’uomo sulla luna, a cose piccole, come la fisica quantistca alle aragoste fritte, tra citazioni di poeti e colleghi illustri, da Dante a Battisti, tante domande e poche risposte. Intanto in autunno riparte con due live, il primo ottobre a Milano e l’8 a Roma. E se gli chiedi cos’è la felicità, come abbiamo fatto noi, ti risponde che sta nelle piccole cose, e non lo dico per dire… Il nostro videoincontro con Francesco Gabbani: