Viaggi nudi e crudi: su laeffe i reportage di Robert Rose. Dall’Ecuador a New York, niente guide, solo passione

di Patrizia Simonetti

Estate, tempo di vacanze. E per molti di viaggi. Ma si fa presto a dire viaggio. Il viaggio però è un’altra cosa. Ed è facile quando tutto è organizzato in ogni dettaglio, sapere già dove dormire e mangiare, cosa vedere e al massimo che escursione provare. Più difficile invece è partire alla volta di mondi lontani e distanti da noi per geografia e cultura e farlo per vie poco praticate, conosciute e in qualche modo sicure, ma decisamente molto più affascinanti. Certo, ci vuole coraggio e tanto spirito d’avventura, ma poi vuoi mettere la soddisfazione per la scoperta di qualcosa di nuovo e la magia di esserci arrivati solo ed esclusivamente con le proprie forze?

Questo il concetto di Viaggi nudi e crudi, al via alle 15 di lunedì 10 agosto su laeffe, una nuova avventurosa produzione del ciclo RED – Read Eat Dream che vede protagonista un esperto del viaggio fai da te: Robert Rose. Un amore, il suo, per il viaggio nature, che sboccia tanti anni fa, quando dal Tennesse dov’è nato si trasferisce a New York City e va a lavorare alla Univision, la più grande rete televisiva in lingua spagnola della nazione, dove diventa imprenditore e riesce così a unire, diciamo, l’utile al dilettevole, facendo dei suoi reportage praticamente la sua vita e il suo lavoro. “Per qualcuno viaggiare è una piacevole evasione nel lusso, per altri un’avventura carica di adrenalina – dice Rose – Per me è un’esperienza in cui ricevo tanto e cerco di dare qualcosa in cambio. È ora di partire, lasciate a casa la guida, questi sono viaggi nudi e crudi!”.

Esploratore più che semplice viaggiatore, in 27 puntate di mezz’ora ciascuna che ha interamente prodotto e finanziato, Robert Rose ci porta con lui in giro per il mondo, dalla Colombia alla Repubblica Ceca, dalla Transilvania allo Yucatan. Guide? Nessuna. Lussi, agi e comodità? Non se ne parla nemmeno. Una rotta delineata e programmata? Non pensateci proprio. Perché per lui il viaggio non è nulla di comodo, scontato e tanto meno noioso, bensì pura scoperta, ovvero totale full immersion nel mondo e nella cultura che va a conoscere, dalla musica al cibo, dagli sport alle feste tradizionali, e totale empatia con le persone che vi appartengono.

Eccolo quindi in Ecuador a portare materiale scolastico ai bambini delle periferie, poi a Trinidad alla scoperta di suoi uccelli, tartarughe e pesci, in Costa Rica a toccare con mano quel paradiso dell’eco-turismo mondiale che sono le sue foreste pluviali, fino alla Romania e alla Polonia per scoprire ciò che i media non dicono di tali pesi europei a farsi raccontare direttamente dalle persone le loro storie, spesso dolorose, e poi nei vicoli e nei quartieri di New York poco battuti dal turismo tradizionale avvezzo ad altri aspetti della Grande Mela.

Per cui se amate le vacanze nei villaggi dove si entra e non si esce più perché è tutto lì dentro, o i viaggi dove tutto è già deciso e noto ancor prima di partire, allora Viaggi nudi e crudi non fa per voi. O forse invece sì, magari potreste cambiare idea…