Venezia 77: EST (Dittatura last minute) apre le notti Veneziane

di Patrizia Simonetti

Si chiamano Bibi, Rice e Pago, cioè così sono soprannominati Enrico, Andrea e Maurizio. Hanno tutti i tre poco più di vent’anni, che sono gli anni migliori per una vacanza che dalla loro tranquilla Cesena li porti in posti lontani, così diversi dal loro mondo, posti dove basta mettersi a vendere in strada quattro stracci comprati al mercatino sotto casa prima di partire, soprattutto slip, calze e reggiseni in pizzo, e te la fai di lusso la vacanza. Almeno così crede Rice che ha la passione per la storia, la politica e le tradizioni locali, che è il meno temerario dei tre ma farà un bel reportage con la sua ingombrante videocamera; e così Bibi si scorderà di Silvia che l’ha appena mollato e Pago, che fa la guida turistica, vedrà un po’ di mondo, altrimenti le lingue che ha studiato e che parla, che le parla a fare? Però è tutto diverso da come te lo immagini quando arrivi in Romania ed è il 1989…

EST (Dittatura last minute) è il nuovo film di Antonio Pisu (Nobili bugie), con Lodo Guenzi dello Stato Sociale al suo esordio attoriale (altro che una vita in vacanza…) nel ruolo di Rice, Matteo Gatta che è Pago, anche lui per la prima volta sul grande schermo dopo tanto teatro, e Jacopo Costantini (Te lo dico pianissimo) che fa Bibi, film d’apertura, giovedì 3 settembre, delle Notti Veneziane delle Giornate degli Autori a Venezia 77, tenuto a battesimo da un padrino a dir poco d’eccezione, ovvero Oliver Stone, ospite in Laguna e in platea. 

EST (Dittatura last minute) racconta una storia vera, quella di Maurizio Paganelli che l’ha scritta, uno dei tre ragazzi che all’epoca partirono davvero per un viaggio che li avrebbe riportati a casa cambiati e certo più maturi (nel film vediamo stralci di vecchi filmati in Super 8). Una storia di stereotipi e pregiudizi, ma soprattutto di come una realtà immaginata non corrisponda a quella vissuta da un popolo da anni sotto dittatura, stremato dalla miseria e dalla paura. Appena un mese prima della caduta del muro di Berlino, Pago, Rice e Bibi, decidono quindi di farsi dieci giorni di vacanza non a Rimini, e neanche a Ibiza, ma in Ungheria e nei paesi ancora sotto il regime sovietico. Ed è a Budapest che incontrano Emil, un uomo disperato, fuggito dalla Romania di Ceaușescu che di lì a poco, al culmine di una serie di proteste e manifestazioni, sarà deposto e giustiziato. Emil però non lo sa, e neanche i tre ragazzi che dopo timori e disaccordi, accettano di portare una valigia alla sua famiglia rimasta a Bucarest, una valigia importante, da tenere al sicuro, cosa mai ci sarà dentro? I tre, Rice soprattutto, hanno paura… Ma quando alla fine arriverà a destinazione, la scena dell’apertura di quella valigia da parte della moglie e della figlioletta lontane, vale tutto il film, è un quadro mobile toccante, emotivamente destabilizzante, una botta empatica e commovente. Nel mezzo, e anche dopo, avventure, ripensamenti, fughe, inseguimenti, ricatti, situazioni surreali, incontri strani e memorabili come quello con una cantante malinconica e cupa, tra paesi deserti, file alle mense dei poveri, desolazione… EST (Dittatura last minute) uscità presto al cinema con la Genoma Films di Paolo Rossi.