Vasco Rossi a Modena Park, quarant’anni di rock per colpa d’Alfredo

di Patrizia Simonetti

Il rocker di Zocca colpisce ancora. E colpisce duro, battendo ogni record. Vasco Rossi sarà applaudito da 225mila persone, centinaia più centinaia meno, stasera, sabato 1 luglio, al Parco Ferrari di Modena, praticamente a due passi da casa sua, ribattezzato per l’occasione semplicemente Modena Park come il suo unico concerto della stagione, proprio dove abitava la tr… di Colpa D’Alfredo con cui aprirà il suo show, pezzo storico targato 1980 e tra i più rappresentativi dello spirito del Blasco che a 65 anni suonati e cantati, conquista il record mondiale di spettatori per un singolo artista battendo pure Madonna, giusto per dirne una. Alla faccia. E considerando che complessivamente i modenesi sono 185mila, fatevi  un’idea. Un concerto che sarà “una festa contro la paura” ha detto Vasco Rossi durante le prove. Quaranta gli anni di carriera per il Komandante, quarant’anni di rock e come non sentirli, da festeggiare così, a ricantare i pezzi forti, a far cantare ai fan i ritornelli più celebri, quelli di Stupendo, Bollicine, C’è chi dice no, per concludere con bis e tris con Sally, Siamo solo noi, Un senso, Vita spericolata e Albachiara a far come sempre da sigla di chiusura. 34 i pezzi in scaletta che con i due medley arrivano alla quarantina, un impianto audio da 750mila watt di potenza e 29 torri a far rimbalzare il segnale, scenografie pazzesche e pure un flash mob con tanto di lancio di reggiseni bianchi con su scritto fammi godere sulle note di Rewind. Il tutto su un palco di 150 metri di lunghezza e 26 d’altezza per un concerto di più di tre ore che, manco a dirlo, è sold out da tempo.

Carisma, vero. Vasco Rossi è quello che ognuno di noi un po’ è, magari tenendolo pure un po’ nascosto, e anche quello che ognuno di noi vorrebbe un po’ essere o quanto meno essere stato, uno che ha fatto tutto e sempre a modo suo, nel bene e nel male, uno che la vita spericolata non l’ha solo cantata ma pure vissuta, perché parlare e cantare è facile, ma tra il dire e il fare, mica tutti lo attraversano quel mare… uno che non si vergogna a scrivere e intonare dolci canzoni d’amore e sogni di favole che vissero felici e contenti, malinconiche ballate sul tempo che passa e non si ferma, sulla solitudine e sul dolore, sulle anime fragili e i cuori abbandonati, sui rimpianti e i mille se, e poi a ruggire che ci vuole il pelo sullo stomaco e gli viene il vomito, tra schitarrate e rullate e tutti i suoi eeeehhhhhhVasco, il filosofo arrabbiato che a 65 anni si scatena su un palco come ne avesse ancora 30, vabbè facciamo 50, che piace a tanti ma soprattutto a quella generazione di sconvolti che non ha più santi né eroi, a quella di un tempo e pure a quella di oggi. Che le cose cambiano, ma Vasco no.

Con Modena Park Vasco Rossi va anche in diretta al cinema in oltre 200 sale e palazzetti, e in TV, su Rai1, con tanto di trasmissione in diretta organizzata ad hoc, ma non continua, per cui qualche pezzo verrà per forza di cose fatto fuori, con tanti ospiti e un padrone di casa di nome Paolo Bonolis.

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