In una vivace Parigi, l’atmosfera Bohemienne pervade la città. Artisti, letterati e studiosi si incontrano all’interno dei Café che, da semplici locali di ristoro, diventano veri e propri centri di fermento culturale in cui si mescolano pensieri, arte e socialità, teatri di vita dove musicisti, danzatrici e cantanti si esibiscono creando spettacoli coinvolgenti e di successo. Sono i celebri Café Chantant e in uno di questi è ambientato Van Gogh Café Opera Musical, in quello dove gli avventori assistono alla messa in scena originalissima della vita e delle opere di Vincent Van Gogh.
In questo scenario, entra in scena M. Louis Philippe (Andrea Ortis), un antiquario curioso e colto, che si presenta con un libro sotto il braccio. Non si tratta di un libro qualunque: è una raccolta delle lettere originali che Vincent Van Gogh ed il fratello Theo si scambiarono. Attraverso queste parole, Louis Philippe inizia a raccontare la vita travagliata di Vincent agli abitanti del Café. Lentamente, la storia di Van Gogh, fatta di passione, tormento e ricerca di senso, inizia a penetrare i cuori di coloro che lavorano nel caffè soprattutto di Luc (Raffaele Ficiur) cameriere fissato con l’ordine e vero responsabile della buona riuscita del debutto.
Mentre il racconto prende vita, anche il Café sembra risvegliarsi dal torpore. Le ballerine, i musicisti e la cantante principale, Madame Odile (Floriana Monici), cominciano a vedere riflessi della propria esistenza nelle vicende di Vincent. Iniziano a riconoscere in lui le loro stesse fragilità, speranze e desideri, riscoprendo la propria umanità e la voglia di credere nuovamente nei sogni. Madame Odile è una cantante ormai matura, dura e distaccata che protegge con gelosia il suo ruolo di primadonna. Tra le anime del caffè, si aggira però Aline (Roberta Miolla), una giovane ballerina che nutre l’ambizione di diventare un giorno la star del locale. Il loro rapporto è teso, segnato dall’iniziale rivalità e dall’inevitabile confronto tra giovinezza e maturità. Odile vede in Aline una minaccia, una versione più giovane di sé stessa pronta a prendere il suo posto. Tuttavia, man mano che ascolta la storia di Van Gogh, Odile inizia a rivedere in Aline i propri sogni giovanili, quelli che aveva sepolto sotto il peso degli anni e delle delusioni. Con il tempo, l’ostilità di Odile si trasforma in affetto. Capisce che la vita che Aline sta per intraprendere, in bilico tra arte e compromessi dolorosi, non è diversa dalla sua.
Con un coraggio che non sapeva di possedere, Odile decide di aiutare la giovane a comprendere che la sua strada non deve necessariamente ripetere gli stessi errori e compie un gesto straordinario: decide di lasciare il Café, abbandonando il ruolo che l’aveva definita per tanti anni. Non lo fa per debolezza, ma per amore e per ritrovare la propria dignità. Sceglie l’incertezza di una nuova vita, rinunciando alla sicurezza che la stava intrappolando. La sua partenza segna una rinascita non solo per lei, ma per l’intero Café, che, sull’esempio di Odile ritrova dignità e fierezza, colorandosi di nuova vitalità e delle tinte dei quadri di Vincent rappresentati dalle variegate umanità di chi abita quel cafè. Le relazioni si intrecciano, nascono amori, si rafforzano legami, e ognuno trova il proprio posto in un mosaico di emozioni e speranze rinnovate. Lo spettacolo culmina in un tripudio di musica, danza e sentimento, trasformando il Café Chantant in un simbolo di rinascita e di scoperta, dove il coraggio di cambiare e la forza dell’arte si fondono per creare nuove opportunità e nuove vite.
Scritto e diretto da Andrea Ortis e prodotto dalla MIC – International Company, in scena al Teatro Brancaccio di Roma dal 23 al 26 gennaio, e poi in tournée a Pescara, Bari, Milano, Bologna, Brescia, Varese, Padova, Catania, Reggio Calabria, Catanzaro, Assisi, Trieste, Torino, Van Gogh Café Opera Musical è uno spettacolo musicale che intreccia diversi linguaggi per svelare l’anima del grande artista olandese, esplorando i suoi tormenti, la sua fiducia e la sua straordinaria capacità di amare e sognare. L’orchestra dal vivo, con chitarre, violino, pianoforte, musette, percussioni e contrabbasso, riempie lo spazio con una sinfonia di colori musicali, attingendo alle melodie iconiche della cultura francese, con la raffinatezza e la personalità dei più grandi parolieri e cantanti di Francia, Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu, Yves Montand.
Le coreografie si muovono tra la sensualità del flamenco e l’espressività della danza contemporanea, attraversando i luoghi nei quali Vincent ha vissuto ed amplificando le emozioni, riflettendo così la complessità interiore di Van Gogh. L’imponente allestimento visivo, grazie a spettacolari animazioni 3D, fa vivere le opere pittoriche, immergendo il pubblico nella notte stellata o nel campo di grano con volo di corvi, tra i girasoli o negli autoritratti di Vincent che si animano, immergendo il pubblico e gli interpreti in un mondo vibrante e surreale dove arte e realtà si fondono in un’esperienza sensoriale profonda e coinvolgente. Ogni pennellata di Van Gogh diventa un tassello di un universo visivo straordinario, che avvolge lo spettatore tra musica, danza e canto in un abbraccio sensoriale di potente impatto emotivo e di originalissima e commovente vitalità.