Urban Myhts con Mick Jagger, Freddy Mercury e le principesse Margaret e Diana

di Patrizia Simonetti

Si intitola Urban Myhts ed è la stravagante serie di Sky Arte, giunta alla seconda stagione, dedicata alle più surreali leggende metropolitane che vedono protagonisti personaggi iconici del Novecento, 10 puntate in tutto per due episodi a sera, sempre di lunedì. Leggende che, come la maggior parte del resto, non sono affatto verificabili ma godono tuttavia di una longevità da far invidia a storie vere e proprie di cui si possiedono documentazioni e prove certe. Forse perché la fantasia umana ha bisogno di spaziare e perché i miti, per restare tali, devono conservare un’aurea di mistero, seppur tra dicerie, pettegolezzi, semplici ipotesi e suggestioni dilagate a macchia d’olio tra fan e ammiratori. Ma poi, non potrebbe essere proprio tutto vero? Così dopo aver raccontato a suo modo il dietro le quinte del Live Aid del 1985 con Bob Geldof e la sua assistente Marsha Hunt alle prese con le bizze di Queen, U2 altre grandi star del concertone benefico, e della nottata brava di Johnny Cash in un hotel di Nottingham che accusò dei danni provocati un fantomatico struzzo da compagnia, Urban Myhts stasera, lunedì 27 aprile, ci porta nel 1981 con un giovanissimo Mick Jagger ed un altrettanto giovanissima principessa Margaret, sorella di Elisabetta, che condividono una non troppo velata voglia di ribellione, e probabilmente anche una relazione, in Mick Jagger e la Principessa. Il secondo episodio, sempre in tema di rock star e fanciulle regali, intitolato Freddy Mercury e Diana, racconterà invece di quando la principessa triste, ospite a casa del frontman dei Queen con il comico Kenny Everett, fu portata dai due a trascorrere una folle serata in un locale gay. Il 4 maggio assisteremo alla versione di Urban Myhts sulla creazione da parte di Paul McCartney di un capolavoro come Yesterday e di come una notte un ladro armato entrò in casa di Grace Jones; e via via a seguire di Andy Warhol vs. Donald Trump e di Madonna e Basquiat, dei Public Enemy e del processo a Joan Collins.