Uno Zio Vanja, videointervista a Vinicio Marchioni e Francesco Montanari

di Patrizia Simonetti

Riportare questo grandissimo testo della storia del teatro in un’ambientazione italianissima per poter parlare anche della crisi di quella piantagione che è il nostro paese, incluse le difficoltà di fare teatro, senza tuttavia tradirne la scrittura, la struttura e le atmosfere”. Così nella nostra videointervista che trovate a fine articolo ci illustrava il suo obiettivo Vinicio Marchioni, regista e protagonista di Uno Zio Vanja di Anton Čechov nell’adattamento di Letizia Russo, in prima nazionale stasera, venerdì 26 gennaio, al Teatro della Pergola di Firenze dove resterà in scena fino al 4 febbraio. Oltre a Lorenzo Gioielli, Milena Mancini, Alessandra Costanzo, Nina Torresi, Andrea Caimmi e Nina Raia, al suo fianco, come fu vent’anni fa in Romanzo Criminale La serie dove erano rispettivamente il Freddo e il Libanese, Francesco Montanari qui nel ruolo di Astrov “il medico amico – ci dice lo stesso Francesco Montanariil personaggio al di fuori di quel nucleo familiare chiuso, il contraltare di ciò che succede all’interno…” Il nucleo familiare è quello di Ivan Petrovic Voiniskij, zio Vanja appunto, con la nipote Sonia della quale ha diligentemente amministrato per anni la tenuta versandone i profitti al padre di lei, il professor Serebrjakov, che è anche suo cognato in quanto vedovo di sua sorella morta, e che ora è sposato con Elena. Vanja e Sonja, zio e nipote, hanno per l’appunto un solo e unico amico, Astrov, di cui peraltro la ragazza è innamorata senza alcuna corrispondenza. La rassegnazione regna sovrana, anche quando l’illusione generale e condivisa che Serebrjakov sia un genio crolla: un sobbalzo scuote l’apparente tranquillità di Vanja, ma poi tutto torna come prima. “I temi universali della famiglia, dell’arte, dell’amore, dell’ambizione e del fallimento, inseriti in una proprietà ereditata dai protagonisti della vicenda di Zio Vanja, sono il centro della messa in scena – spiega Vinicio Marchioni – Cosa resta delle nostre ambizioni con il passare della vita? E se fossimo in Italia oggi, anziché nella Russia di fine 800?Uno Zio Vanja arriverà il 15 febbraio all’Ambra Jovinelli di Roma ed è qui che alla presentazione della stagione del teatro avevamo incontrato Vinicio Marchioni e Francesco Montanari che ci avevano parlato così di Uno Zio Vanja: