Un altro giro: Thomas Vinterberg brinda alla vita

di Prisca Civitenga

Dopo l’anteprima alla 15° Festa del Cinema di Roma, arriva oggi, giovedì 20 maggio, nelle sale italiane Un altro giro, titolo originale Druk, del regista danese Thomas Vinterberg, vincitore del premio Oscar 2021 per il Miglior Film Internazionale, oltre che di un Bafta e di quattro European Film Awards. Storia di quattro professori di una scuola superiore danese schiacciati dalla routine della vita, quattro inseparabili amici di mezza età che, un po’ per curiosità, un po’ per dare una scossa alla loro esistenza, decidono di sperimentare la teoria dello psichiatra norvegese Finn Skårderud, secondo il quale siamo nati con una carenza di alcol nel sangue, precisamente dello 0.05%. Carenza facilmente  compensabile introducendo nell’organismo quotidianamente una moderata quantità di alcol. Si potrebbe così ottenere quella leggera ebbrezza che aiuterebbe a vivere meglio, potenziando la creatività e diminuendo le inibizioni.

Martin, uno straordinario Mads Mikkelsen perfetto nel ruolo, Tommy, interpretato da Thomas Bo Larsen, Nikolaj, Magnus Millang e Peter, Lars Ranthe, sono i quattro protagonisti che iniziano una vera e propria ricerca accademica sull’uso dell’alcol. Bevono solo durante la giornata, fino alle otto di sera, weekend esclusi, come fosse un vero “lavoro”. Inizialmente riscontrano ottimi risultati, riprendono fiducia in se stessi, le loro lezioni sono più brillanti e coinvolgenti, ritrovano la socialità, gli affetti e perfino l’attrazione sessuale. D’altronde, come insegna Martin nelle sue lezioni di storia, famosi personaggi, artisti, poeti o politici, hanno realizzato grandi cose per l’umanità mente erano brilli, primo fra tutti Winston Churchill, che vinse la Seconda Guerra Mondiale stordito dall’alcol, mentre l’astemio Hitler… beh, non c’è bisogno di continuare. Sembrerebbe andare tutto per il meglio, fatta eccezione per la difficoltà di nascondere le bevande illegali durante l’orario di lavoro, poi però i quattro provano ad alzare l’asticella, vogliono vedere fino a che punto possono spingersi con il consumo di alcol, e lì, inevitabilmente, arrivano i guai. Un bicchiere dopo l’altro, un giro dopo l’altro, si rendono conto che l’alcol non può colmare il vuoto delle proprie esistenze. 

Un altro giro è commedia ironica, scorretta e a tratti provocatoria, che non vuole essere in alcun modo un’apologia dell’alcolismo, è invece un inno alla vita, come ha spiegato il regista Thomas Vinterberg all’ultima Festa del Cinema di Roma: “ho pensato a tutti gli straordinari traguardi raggiunti nella storia dell’umanità da gente ubriaca”,  questa l’ispirazione del film, che però “non è assolutamente un’incitazione al consumo di alcol, piuttosto un inno alla vita. L’alcol in questo caso serve ai protagonisti per rompere gli schemi della routine e riappropriarsi della propria vita, per sperimentare qualcosa di nuovo. Se pensiamo che la routine ci stia uccidendo, allora dobbiamo osare e rischiare, avere la curiosità di riprenderci la vita e fare qualcosa di diverso”. 

Un altro giro, infatti, prende come pretesto la “libertà” data dal consumo di alcol per parlare di altro, delle molte sfaccettature dei rapporti umani, delle frustrazioni, del tempo che passa inesorabile e delle occasioni mancate. C’è, però, molta speranza nel film, niente è perduto, nemmeno quando sembra che le nostre esistenze stiano rotolando giù verso il baratro, c’è sempre modo di invertire la rotta, basta volerlo. Ed è catartica la trascinate danza finale di Martin-Mikkelsen durante la festa degli studenti appena diplomati; la vita sa dare dolori e delusioni, ma anche gioia e bellezza, in ogni caso vale la pena di essere vissuta. Un messaggio ancora più toccante se riletto dopo il discorso di Vinterberg alla premiazione degli Oscar, quando ha dedicato il premio alla figlia scomparsa pochi giorni prima delle riprese a causa di un incidente stradale.

In Un altro giro il regista di Festen e fondatore di Dogma 95 insieme a Lars Von Trier, abbandona l’avanguardia, ma continua a farci immedesimare con i suoi personaggi attraverso il meccanismo di porre persone ordinarie, come noi, in situazioni straordinarie. Dall’America arriva la notizia di un prossimo remake ad opera della Appian Way di Leonardo Di Caprio, che in un’intervista a Entertainment Weekly Mikkelsen si dice incuriosito, staremo a vedere. Intanto Un altro giro, l’originale, esce in Italia distribuito da Movie Inspired e Medusa Film.