Ultras: su Netflix l’opera prima di Francesco Lettieri sui tifosi del Napoli

di Patrizia Simonetti

Arrivato su Netflix Ultras di Francesco Lettieri, napoletano, classe 1985, alla sua opera prima come lungometraggio dopo tanti corti e videoclip realizzati per Calcutta, Thegiornalisti, Noyz Narcos, Carl Brave x Franco 126 e Liberato – sua la musica del film – nato anni proprio mentre stava realizzando uno di questi video che però non vide mai la luce, quello del pezzo Frosinone di Calcutta: “già in quella bozza c’era il Mohicano, ex capo ultras del Latina,  tenuto lontano dallo stadio da un Daspo ricevuto a causa degli scontri con gli ultras del Frosinone – ricorda Francesco Lettieri –  Lo stadio Francioni è diventato il San Paolo, Er Mohicano è diventato ‘O Mohicano e Latina è diventata Napoli. Di quel soggetto è rimasta però l’idea di raccontare una storia d’amore tra un uomo e la sua squadra del cuore, nel contesto di un mondo violento. A questo si è aggiunta una storia volutamente classica, scritta insieme a Peppe Fiore, in cui Il Mohicano diventa un eroe che prova a sfuggire a un destino già scritto, un racconto quasi epico in contrasto con lo stile di ripresa del film”.

Ed è Aniello Arena a interpretare Sandro ovvero ‘O Mohicano, ancora capo degli Apache nonostante i suoi cinquant’anni suonati. Del resto con loro, il gruppo di Ultras del Napoli, la sua squadra, ce li ha passati quasi tutti tra violenze, scontri, passioni e valori resistenti a tutto e tutti. Sandro però è ora destinatario di un Daspo, quindi niente stadio, niente partite, e niente curva. E forse quell’astinenza forzata dalla sua vita di sempre gli apre gli occhi su un’alternativa, su un’altra possibilità di viverla, con una famiglia, per esempio, magari costruita con Terry (Antonia Truppo) che è bellissima e non teme niente e nessuno. Anche per Angelo (Ciro Nacca) gli Apache sono la sua famiglia, ma ha soltanto sedici anni e ha perso suo fratello Sasà proprio durante violenti scontri in una trasferta, così Sandro è per lui come una guida, un mentore, un amico più grande con cui condivide la sua fede e la sua passione di tifoso. Ma questa loro amicizia, per quanto forte, probabilmente non riuscirà a salvarli, come spesso accade nella vita vera. “Per me tutti gli aspetti del film ballano su questo equilibrio tra classicismo e realismo – dice ancora Francesco Lettierise da un lato la storia ha una struttura classica, dall’altro i dialoghi sono spesso improvvisati e la recitazione è  naturalistica. I personaggi hanno dei ruoli ben definiti e funzionali alla storia, ma sono poi spesso interpretati da attori non professionisti.  I casting sono durati più di sei mesi. L’idea era quella di lasciare spazio a tutti i personaggi, anche quelli minori, e dare un’identità e una verità a tutti. Abbiamo incontrato attori professionisti, giovani emergenti e attori non professionisti. Il risultato finale è un mix di tutti questi elementi”. Nel cast di Ultras anche Simone Borrelli, Daniele Vicorito, Salvatore Pelliccia.