Bullizzata da bambina, violentata da adulta. La storia di Viola, raccontata nel cortometraggio Tutti giù per terra di Cinzia Scaglione, autrice e protagonista, diretta da Marco Simon Puccioni, a fianco di Tommaso Ragno, va dritta al punto, così come al punto in cui siamo arrivati, è l’unica cosa da fare.
Presentato in anteprima ad Alice nella Città, sezione Onde corte, proiezioni speciali, all’interno della Festa del Cinema di Roma, il racconto viaggia lungo due binari temporali e su due piani di realtà. Comincia da Viola bambina, interpretata da Beatrice Stella, bullizzata pesantemente da un gruppo di coetanei per passare poi a Viola adulta, stuprata in strada con una violenza inaudita da un gruppo di uomini.
In realtà questi due eventi lei li racconta ad un commissario di polizia che non può che prendere atto, con rassegnata tristezza, dell’incapacità di società e istituzioni nel proteggere ogni vittima di violenza e soprusi. “Io ti avrei salvata” le sussurra seduto davanti a lei, e quella frase è tutto ciò che abbiamo, è il solo spiraglio di speranza che dobbiamo farci bastare. Ne abbiamo parlato proprio con Cinzia Scaglione, attrice e autrice siciliana, da sempre impegnata in ambito sociale, principalmente nella campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne attraverso l’ideazione e la direzione di spettacoli a tema come Viola non è il mio nome, di cui è anche protagonista. Alcune scene dei suoi lavori, come anche in Tutti giù per terra, sono davvero forti e realistiche: “Non volevo edulcorare niente – ci spiega – ma far arrivare tutta la crudezza della violenza”.
Con il corto Mia da lei scritto e interpretato, a dicembre 2018 ha vinto il Premio Cinema Solidale all’International Fest Roma FilmCorto – Indipendent Cinema, selezionato nel 2019 da Rai Cinema Channel (Festival Internazionale Film Corto Tulipani di Seta Nera) e al Taormina Film Fest. Nel 2024, proprio con la sceneggiatura di Tutti giù per terra ha vinto il bando Nuovo Imaie. La nostra videointervista a Cinzia Scaglione:

