Tulipani di seta nera, ecco i documentari scelti da Mimmo Calopresti

di Patrizia Simonetti

Mai come ora il documentario, che si occupa già per natura del sociale raccontando non il problema ma le persone, comincia ad avere una rilevanza che supera le barriere: l’umanità nella narrazione documentaristica viene prima di tutto e inserendosi in questo Festival, che da sempre dà voce a chi non la ha, trova un terreno davvero fertile”. Così Mimmo Calopresti, Direttore artistico della sezione Documentari, novità della 13esima edizione del Festival Internazionale del Film Corto Tulipani di Seta Nera 2020, che quest’anno, per ovvie ragioni, si terrà in streaming dal 18 al 22 giugno, dalle ore 17.30 alle 21, ma andrà anche in onda in TV su alcuni canali Sky e del digitale terrestre. 8 le opere finaliste – che si contenderanno i premi come Miglior Sceneggiatura, Migliore Fotografia, Miglior Montaggio, Miglior Regia, Miglior Film Documentario e il Premio Speciale della Giuria per il Miglior Personaggio, secondo una giuria composta da Valeria Milillo, Gianfranco Pannone, Esmeralda Calabria, Carlotta Cerquetti e Claudio Casale e presieduta da Flavia Perina:  “L’uomo degli alberi” di Andrea Trivero, “Pucundrìa” di Erica De Lisio, “I can’t stay here anymore” di Alessio Morello e Daniele Ricci, “L’estate più bella” di Gianni Vukaj, “Voci di dentro” di Lucio Laugelli, “Sealand” di Vincenzo Campisi, “LIFELIE” di Paola Risoli, “L’abito della sposa” di Massimo Latini.