A volte capita che attrice e personaggio si sovrappongano, l’una condivida la vita dell’altra e viceversa. Così se Martina Stoessel decide di crescere e voltare pagina, Violetta non può che adattarsi e accettare pure di cambiare nome e chiamarsi d’ora in poi, e chissà per quanto, Tini. Tutto ciò traspare, o avrebbe dovuto, da Tini – la nuova vita di Violetta, il primo film che vede la Stoessel protagonista di una storia, più o meno la sua, diretto da Juan Pablo Buscarini in uscita oggi, giovedì 12 maggio, in 500 sale italiane, dopo una sontuosa quanto colorata anteprima la sera di martedì 29 aprile all’Auditorium Parco della Musica di Roma a poche ore dalla presentazione alla stampa che vi abbiamo prontamente raccontato con la videointervista a Martina Stoessel che trovate qui, e quella a Pasquale di Nuzzo che invece trovate qui. Della presenza di un cast italiano nel film vi abbiamo dunque già parlato: la storia porta infatti la giovane Violetta in Sicilia dove si farà tanti nuovi amici interpretati da Adrian Salzedo, Georgina Amoros, Francisco Viciana e Ridder Van Kooten, e alcuni del luogo come quelli cui danno vita Beatrice Arnera, Leonardo Cecchi (Alex & Co.) e il già citato Pasquale Di Nuzzo. Ma ritroviamo anche vecchie, si fa per dire, conoscenze come la sua migliore amica Ludmilla (Mercedes Lambre), e pure la zia Angie (Clara Alonso), oltre a Leon, si intende, il suo fidanzato storico che poi è Jorge Blanco. Ed eccolo ad aprire in un perfetto italiano il giro di dichiarazioni sull’eperienza di questo film, seguito dalla stessa Martina-Violetta-Tini e da Adrian Salzedo che interpreta Caio, giovane marinaio e raccoglitore di arance siciliano (solo il personaggio però perché l’attore è spagnolo) che la nostra incontra sull’isola:
Di Caio purtroppo Violetta non si innamora, però gli dà la giusta motivazione per realizzare il suo sogno da ballerino, dopo che lui la convince a partecipare al Festival locale, come da clip:
Ricapitolando, Violetta dunque è cresciuta e adesso ha un nome da grande che è Tini (!), non per nulla ha intitolato così pure il suo primo album fresco di stampa, peccato però che a 19 anni si vesta ancora di pizzi e merletti rosa o di vestitini a fiori, creda alla prima stronzetta che racconta in TV di essere la nuova ragazza del suo fidanzato e ci metta il tempo di tutto il film a capire che Tini, quel nome inciso sull’albero da sua mamma anni addietro e quella neonata che sempre sua mamma tiene in braccio in un vecchio filmino non è che lei. Alle ragazzine comunque Tini – la nuova vita di Violetta piacerà, almeno a quelle che abbiamo visto (ancora!) piangere disperate davanti all’hotel sede della conferenza stampa e gridare e accalcarsi contro le transenne al red carpet e quelle in social adorazione della loro beniamina. E questo a Martina basta, Violetta o Tini che sia.
671