The Sixties: su Focus gli anni Sessanta americani che hanno cambiato il mondo

di Patrizia Simonetti

22 novembre 1963. Il presidente americano John Fitzgerald Kennedy è in visita presidenziale in Texas a cercare consensi per le elezioni dell’anno successivo. Atterra all’aeroporto Love Fields di Dallas con l’Air Force One assieme a sua moglie Jacqueline, poi la coppia presidenziale sale su una limousene e ci salgono pure il governatore del Texas John Connally e la sua signora. Sono le 12.30 quando diverse fucilate colpiscono il corteo presidenziale, Kennedy viene centrato alla testa, arrivano i soccorsi ma muore poco dopo.

Inizia così The Sixties, serie dedicata al “favolosi” anni Sessanta in America e alle loro ripercussioni nel mondo, tra immagini di repertorio, interviste e testimonianze, in onda da stasera, lunedì 11 maggio, alle 22 in prima italiana su Focus. Prodotta dal due volte Premio Oscar Tom Hanks, che interviene in quasi tutti gli episodi, con Gary Goetzman (Il Silenzio degli Innocenti, Philadelphia, Mamma Mia!, The Pacific) e Mark Herzog (History’s Gettysburg, Killing Lincoln), oltre che dalla CNN e Fremantlemedia, in America è stata trasmessa a novembre 2013 in occasione dei 50 anni dell’omicidio Kennedy, al quale dedica tutta la prima puntata, ed è stata seguita da 21 milioni di spettatori.

Il racconto prosegue con le indagini della polizia e le inchieste della Commissione Warren di cui parlano e ricordano storici specializzati sul caso quali Robert Dallek e Robert Caro, e giornalisti che lo hanno seguito come l’inviato canadese della NBC Robert MacNeil e il collega texano Dan Rather,. Curiosa anche la testimonianza di Alexandra Zapruder su quanto accaduto a suo nonno Abraham: il corteo presidenziale passò proprio davanti al suo ufficio, così lui prese la sua videocamera e iniziò a filmarne le immagini attraverso ila finestra, praticamente nello stesso istante in cui partirono i colpi. Il video dura appena 26 secondi, eppure è il più famoso della storia americana, ma “mio nonno avrebbe preferito non averlo mai girato” racconta la nipote.

Si va poi a ritroso alla notte del 17 aprile 1961 quando John Fitzgerald Kennedy è alla Casa Bianca da appena tre mesi e nonostante si fosse dichiarato in parte contrario, non ferma l’invio del commando di mercenari chiamato Brigata 2506 che sbarca nella Baia dei Porci, sulla costa sud occidentale dell’isola di Cuba: 1450 esuli cubani ed ex militari di Batista al soldo della Cia che li ha addestrati appositamente per aprire la cosiddetta operazione Zapata con l’obiettivo di rovesciare il governo di Fidel Castro, ma l’intera operazione fallisce, con tanti saluti alle belle parole di pace e libertà sbandierate da Kennedy durante la campagna elettorale, e scoppia la crisi missilistica cubana, tutto raccontato dal giornalista Marvin Kalb, dallo studioso Richard Reeves e da Sergei Khrushchev, figlio del leader del Partito Comunista sovietico Nikita.

In 10 puntate che sono quasi altrettanti piccoli film, The Sixties racconta anche la guerra in Vietnam ricordata e rivista dal veterano Karl Marlantes, dal premio Pulitzer Neil Sheehan, dei saggisti Andrew Bacevich, George Herring e Philip Caputo, con un frammento audio in cui il presidente Johnson la definisce una guerra che “non merita di essere combattuta e non credo che ne verremo fuori”;

l’invasione sovietica della Cecoslovacchia con lo sviluppo dei focolai armati del sudvest asiatico, la fine dell’amministrazione Johnson e l’elezione di Nixon, con i contributi degli attivisti Tom Hayden, Gloria Steinem, degli autori Lance Morrow, Evan Thomas, Mark Kurlansky;

la British Invasion e la mania per il Beatles e i Rolling Stones con interventi dei musicisti Graham Nash, Smokey Robinson, Michelle Phillips, dei critici musicali David Wild e Mikal Gilmore.

le lotte e le conquiste dei diritti civili, dal femminismo ai diritti dei gay all’attivismo ecologista, dalla Marcia di Washington ai sit-in in favore dell’integrazione razziale con interventi delle attiviste afro-americane Diane Nash, Eleanor Holmes Norton, dell’autrice Diane McWhorter e dello storico Taylor Branch, e i contributi dell’erede del senatore Robert Kennedy, l’attivista Robert Kennedy Jr., del politico democratico Barney Frank, dell’attivista Cecile Richards, dell’attrice Marlo Thomas;

la corsa alla conquista dello spazio, di cui parlano dirigenti NASA come Charles Bolden, gli astronauti Mike Massimino e Dave Scott, gli studiosi Walter Isaacson, Douglas Brinkley, Tom Wolfe, il giornalista scientifico Andy Chaikin;

E ancora l’esplosione della minigonna e della televisione con la nascita di generi televisivi come le sit com, i talk show e le serie TV, lo sviluppo della propaganda elettorale e il consolidamento della pubblicità commerciale con interviste agli attori Sally Field e Carol Burnett, all’anchorman Dick Cavett, agli Smothers Brothers, coppia storica di comici cantanti, della CBS; e un intero episodio dedicato al lato più trasgresivo e visionario della cultura a stelle e strisce intitolato Sex, Drugs, and Rock N’ Roll, protagonisti e ospiti l’editore Jann Wenner, l’icona rock Grace Slick, i critici David Wild, Tom Wolfe.

Leave a Comment