The Midnight Sky di e con George Clooney: la poesia nella fine del mondo

di Patrizia Simonetti

C’è neve e freddo nell’Artico, e ghiaccio che si spacca pericolosamente sotto i piedi, ma forse è l’unico posto sulla terra dove ancora si riesce a respirare, anche se non si sa per quanto sarà possibile. Un solo uomo ha resistito all’evacuazione: si chiama Augustine, è un grande scienziato, lo è stato per tutta la vita, e ora ha un solo obiettivo: impedire di rientrare all’equipaggio di un’astronave, a fine missione su un pianeta vivibile e completamente ignaro della tragedia che ha colpito la Terra. Perché lassù, in quell’astronave, c’è qualcuno a cui Augustine tiene molto, qualcuno a cui ha detto addio molti anni prima, qualcuno che potrebbe essere l’ultima speranza per la sopravvivenza dell’umanità e l’ultima speranza per lui, giunto alla fine della vita, per credere di non averla sprecata e per trovarci infine un senso.

Con The Midnight Sky, tratto dal romanzo di Lily Brooks-Dalton La distanza tra le stelle, su Netflix in tutto il mondo da mercoledì 23 dicembre, che coproduce, interpreta e dirige, George Clooney, da sempre in prima linea per l’ambiente e il sociale, porta sullo schermo una storia apocalittica non troppo distante da un futuro reale, senza mostrarci zombie, cadaveri, macerie di città e paesi, ma un pianeta avvolto da una funesta coltre fimosa e densa indefinita, regalandoci uno sguardo da lontano su un pericolo vicino, e mostrandoci al tempo stesso una via d’uscita, una speranza, una possibilità. E se state pensando che non sia un film da vedere a Natale, soprattutto quest’anno che anche la convivialità e la socialità fanno paura, nulla di più sbagliato: The Midnight Sky racchiude in sé il grande tema della natività Intesa come possibilità di un futuro per l’umanità tutta, quello della redenzione, dell’amore, della famiglia e del legame che essa crea così forte da sfidare la morte. Il lieto fine è dietro l’angolo, o magari un po’ più distante, e forse non per tutti, ma c’è. E c’è tanta poesia, pure nella fine del mondo.

Ad interpretare Augustine è lo stesso George Clooney, dimagrito e invecchiato, Felicity Jones è Sully che è sull’astronave assieme a David Oyelowo, Kyle Chandler, Demián Bichir e Tiffany Boone. Nel cast anche Ethan Peck, Sophie Rundle, Miriam Shor e la piccola, bellissima esordiente irlandese Caoilinn Springall. Stupenda la fotografia diretta da Martin Ruhe, affascinanti le scene nello spazio. “Il desiderio è una forte componente della storia di The Midnight Sky – dice George Clooney si tratta di un vero bisogno di relazionarsi, nel profondo. E si insinua anche il tema di ciò che gli esseri umani sono capaci di fare ai loro simili. Augustine, il mio personaggio, ha fatto cose davvero incredibili che gli sono costate la perdita di qualsiasi relazione umana e i rimpianti che ne scaturiscono non sono cosa da poco. Volevo che il mio personaggio si trovasse nella fase terminale di qualcosa, che fosse un tumore ai polmoni o una condizione provocata dall’ambiente, ma quando perdi molto peso perdi anche molta energia, quindi è stato davvero difficile trovare un equilibrio, un momento interpretavo un uomo in fin di vita e quello dopo saltavo in piedi dicendo: ‘Bene, siamo sulla buona strada! Spostiamo tutte le telecamere!’ Ho davvero amato questo ruolo, sto per compiere 59 anni, cerco ruoli più consistenti e in qualche modo insoliti“. Ecco il trailer: