The Imperial Ice Stars al Sistina e il teatro romano diventa un lago ghiacciato

di Patrizia Simonetti

Può un teatro trasformarsi un un lago gelato? Sì, se deve ospitare The Imperial Ice Stars, la più grande compagnia di danza sul ghiaccio del mondo, 44 persone in tutto tra tecnici, un medico e 24 pattinatori, tra cui campioni olimpici e mondiali. Così come è stato, ad esempio, per il Politeama di Trieste e solo pochi giorni fa per l’Arcimboldi di Milano dove è stata presentata La bella addormentata on ice, ora tocca allo storico Sistina di Roma che per la prima volta diventa una vera e propria pista di ghiaccio per ospitare da stasera, mercoledì 17 a domenica 28 febbraio, Il Lago dei Cigni on Ice, uno show che sulle musiche di Pyotr Ilyich Tchaikovsky vedrà sull’insolito e freddo palcoscenico gli attori pattinatori di The Imperial Ice Stars diretti da Tony Mercer, tutti con la passione di riversare balletti classici sul ghiaccio, anzi on ice, da Cenerentola a La bella addormentata a Lo schiaccianoci, a raccontare storie senza tempo tra piroette, acrobazie e strabilianti coreografie, accolti ovunque da applausi e standing ovation, dalla Royal Albert Hall di Londra alla Piazza Rossa di Mosca.
“Ispirato dalla mia ricerca sulla partitura originale di Tchaikovsky e dal mio interesse per il racconto – spiega Tony Mercer – ho voluto dare un’interpretazione realistica di questo amato racconto trasponendolo sul ghiaccio e creando un allestimento che potesse essere messo in scena all’interno di un teatro. Ho sempre pensato che la mia idea di avere dei cigni che scivolano leggeri sul ghiaccio, potesse essere una scelta totalmente naturale”. Nel cast le russe Olga Sharutenko (Odette) e Maria Mukhortova (Odile), i bielorussi Yahor Maistrou (Barone Von RithBart) e Alexander Kazakov (Benno, amico del principe), l’ucraino Bogdan Berezenko (Principe Sigfrido) e la sudafricana Fiona Kork (la regina). I costumi, più di 110, sono della designer russa Albina Gabueva del Teatro Stanislavsky di Mosca, e le scenografie di Eamon D’Arcy che, per dirne una, è stato capo designer per le Olimpiadi invernali di Vancouver nel 2010.

Ma come si trasforma un teatro in una pista del ghiaccio? Non è un’operazione semplice se pensiamo che a noi poveri mortali può mandare in crisi anche lo sbrinamento del frigorifero, e qui stiamo parlando di ricoprire di ghiaccio il palcoscenico di un teatro nel centro di Roma dove freddo, peraltro, certo non fa. Se la cosa vi interessa, sintetizziamo così le 34 ore necessarie all’impresa: alle 7 del mattino arrivano i due tir di 14 mtri ciascuno con tutti gli attrezzi. inclusa la pista di pattinaggio. Si comincia con il montare base e bordi fatti di legno impermeabile e compensato rinforzato su una sorta di mega vassoio di 16 metri per 16 dove vengono sistemati tubi per una quindicina di metri, tutti collegati a collettori fissati alla base, e tutto deve essere esatto al centimetro o alcune parti della pista resteranno, come dire, acquose. Dopo aver sparso come farina nella teglia di una torta 4 tonnellate di granella di ghiaccio a fare da base, unità di refrigerazione esterne al teatro immetteranno nei collettori una miscela di glicole (antigelo) e acqua, poi la temperatura viene abbassata a meno 15 gradi. Il tutto sarà pronto per le 18: da allora in poi la pista verrà spruzzata ogni quarto d’ora, pure di notte, fino ad arrivare a uno spessore ideale di 7 centimetri che poi verrà reso liscio e pronto per lo show. Noi ci siamo stancati solo a raccontarlo…

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