The Bad Guy: videointerviste a Luigi Lo Cascio, Claudia Pandolfi, Selene Caramazza, Giulia Maenza

di Patrizia Simonetti

Nino Scotellaro è un pm siciliano che combatte la mafia con tutte le sue forze. Soprattutto da quando Cosa Nostra, per ordine del boss dei boss Mariano Suro, ha ammazzato il magistrato Bray, padre di sua moglie Luvi, avvocato di successo. Blitz, arresti, retate, la sua contro la criminalità è una vera e propria crociata che punta al capo dei capi, Suro, appunto. Ma Scotellaro dà fastidio, ai mafiosi e a quella parte delle Istituzioni che i mafiosi li copre e li protegge, così viene attivata la macchina del fango e grazie a false intercettazioni costruite ad hoc, Scotellaro finisce in carcere con l’accusa di collusione. Perde tutto: il lavoro, la dignità, la sorella che, nonostante sia una giovane forte e determinata nel suo lavoro all’interno del Ros, lo crede colpevole. E perde sua moglie Luvi che continuerà ad amarlo, trafitta dal senso di colpa per non essere riuscita a salvarlo dal carcere, e che in qualche modo si arrenderà quando Nino, per il crollo di un fantomatico Ponte sullo stretto di Messina, muore nel corso di un trasferimento. Ma così in realtà non è. Nino si salva e per vendetta e per giustizia, si trasformerà in quello che tutti credono che sia: un bad guy, un cattivo.

The Bad Guy è la nuova serie di Prime Video da domani, giovedì 8 dicembre, disponibile con i primi tre episodi, mentre i restani tre saranno disponibili dal 15 dicembre. Creata e scritta da Ludovica Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G.Stasi, diretta da Giuseppe G.Stasi e Giancarlo Fontana e prodotta da Indigo Film con Amazon Studios, The Bad Guy è una serie che abbraccia il noir, il crime e la dark comedy, denominata dagli stessi autori un crimedy, un po’ assurda come il già citato ponte sullo stretto che crolla rovinosamente perché costruito con materiali scadenti da una ditta collusa; come il WowterWorld, il fatiscente acquapark che imprigiona orche e altri grandi animali marini dove ristagnano anche i mafiosi, a volte usato per far sparire i corpi delle loro vittime, e l’acqua si tinge di un rosso inquietante; assurda e al tempo stesso affascinante come la trasformazione fisica del protagonista, magnificamente interpretato da Luigi Lo Cascio, che accompagna, per necessità pratica ma, ci piace credere, anche per influenza dell’anima, la sua metamorfosi da uomo giusto in assassino, pronto a morire a sua volta pur di portare a termine il suo piano. Persino la sua rinite cronica lo lascia in pace, a saperlo prima che bastava un intervento di rinoplastica…

Claudia Pandolfi è una straordinaria Luvi, seducente, ammirata, temuta, poi annientata dal dolore, eppure non perde il piglio, sia pure per mettere a posto una madre maleducata e maleducante, per poi tornare in pista più determinata di prima. Selene Caramazza, sempre più brava, interpreta qui Leonarda, sorella di Nino, poliziotta, lesbica, fichissima. Giulia Maenza è la dolce e folle Teresa, figlia del boss Sauro che la fa sposare con il rampollo incapace della famiglia rivale, i Tracina. Mentre Vincenzo Pirrotta – che proprio mentre si girava questa serie è rimasto colpito da Selene Caramazza che ha voluto nel suo film Spaccaossa – è Salvatore Tracina, un boss artigiano che fa tutto con le sue mani, dall’assemblamento di bombe per le talpe alla distruzione dei cadaveri delle sue vittime. Nel cast anche Antonio Catania, Fabrizio Ferracane, Ivano Calafato, Vittorio Magazzù.

Fin dalle prime riunioni di sceneggiatura, The Bad Guy prendeva corpo nelle nostre menti come un western – raccontano i registi – Il western deriva dal cinema di Kurosawa, il primo a portare al cinema Shakespeare. E le storie di mafia sono, di fatto, tutte delle tragedie shakespeariane. Come i cowboy, i confederati e i nativi americani, anche Nino, Luvi, Leonarda e Teresa hanno come principale preoccupazione la propria sopravvivenza. Ecco perché gli scenari in cui si muovono, e tutto ciò che li compone, è dichiaratamente ostile, selvatico, violento. Un elemento in particolare, l’acqua, tanto quella incontaminata, quanto quella dilaniata dal cemento degli abusi edilizi, ha in The Bad Guy una doppia valenza simbolica: morte e salvezza. La morte in mare di Nino, ad esempio, che poi è anche la sua rinascita; i pasti in piscina delle orche di WowterWorld (versione 2.0 della lupara bianca) rappresentano appunto questa contraddizione semantica. E poi c’è la violenza, sempre suggerita (come in Shakespeare, del resto), mai compiaciuta e profondamente estetizzante, che avrebbe dovuto, contro ogni regola “classica”, togliere epicità ai criminali, restituendo loro una dimensione familiare, quotidiana: non più macchine di violenza, ma individui carichi di insicurezze, umanità, goffaggine e senso dell’umorismo“.

Aggiungono gli scrittri e sceneggiatori: “Il nostro obiettivo era scardinare il manicheismo Buoni/Cattivi, costruire un universo di valori rovesciati, in cui l’unica strada possibile per combattere il Male fosse… fare il Male. Tutti i personaggi di The Bad Guy credono di agire in nome di un’ideale superiore, ma la violenza da cui sono circondati – e di cui essi stessi sono in parte causa – li porta ad affermare il proprio individualismo, la propria vanità, la propria sete di potere e di sopraffazione. Nino, Luvi, Leonarda e Teresa sono costretti ad abbracciare il proprio lato oscuro, perché in un mondo dominato dalla violenza, il solo valore che rimane è l’istinto di conservazione. O si agisce al di là del Bene, oppure si muore. Volevamo raccontare tutto questo. Far provare allo spettatore dolore, paura, orrore… ma in maniera incompleta, e sempre con una risata catartica in appendice. ‘Tutto, in Natura, scrive George Santayana, ha un’essenza lirica, un destino tragico, un’esistenza comica’. E una rappresentazione perfetta di questo pensiero è racchiusa nella scena di un film a cui The Bad Guy è debitore, Il Padrino: Clemenza sta preparando il ragù, entra Sonny e gli domanda: «Paulie dove sta?». Clemenza assaggia il sugo e fa: «Ah, Paulie non lo vedrai mai più.» Sangue & Ragù. Ecco il contrasto di sapori che volevamo ricreare“. Le musiche originali sono di Francesco Cerasi , mentre Colapesce Dimartino firmano il brano originale Cose da Pazzi, che è anche il loro nuovo singolo, e hanno anche scritto e interpretato il jingle originale Wowterworld che compare nella serie.

Siamo stati alla premiere romana di The Bad Guy dove abbiamo realizzato le nostre videointerviste a Luigi Lo Cascio, Claudia Pandolfi, Selene Caramazza, Giulia Maenza:

Le Foto sono di Angelo Costanzo