Eterna come la sua città, come la smania di potere, come la morte. Torna Suburra, anzi, Suburraeterna, spin off o sequel dopo tre stagioni, la differenza non è fondamentale, nuova serie Netflix che, dopo i primi due episodi presentati in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e a Lucca Comics, sarà disponibile da martedì 14 novembre, a raccontare di un mondo oscuro fatto di trame, accordi e complotti, dove non è detto che nulla venga rispettato.
Nel 2011, esattamente a tre anni dalla fine delle vicende di Suburra e della sua messa in onda, in una città in pieno caos, tra il governo sull’orlo del precipizio, il Vaticano in piena crisi, disordini e violenze per le strade, solo la costruzione di un nuovo stadio può distrarre la gente e ridare lustro alla Capitale, garantendo soprattutto a chi vive nel mondo di mezzo di restare a galla e prosperare sulle miserie altrui. Come Amedeo Cinaglia, interpretato da Filippo Nigro, che certo non è Samurai, ma una sorta di alleanza è riuscito a tenerla in piedi, quella con ciò che resta degli zingari Anacleti, e cioè Adelaide (Paola Sotgiu), suo nipote adolescente Victor (Gabriele Di Stadio), la sua ex nuora Angelica (Carlotta Antonelli), a loro volta legati a Nadia (Federica Sabatini), ex del compianto (sia personaggio che attore) Aureliano, che era interpretato da Alessandro Borghi, la cui faccia ora troneggia su un mega telo appeso nella palestra di lei che lo piange ancora. Ma non durerà a lungo. Il telo.
Così riecco Spadino (Giacomo Ferrara) che molla Berlino, la sua consolle da DJ e l’aitante fidanzato per tornare a casa e risolvere qualche problema. Ma non è più tutto come prima, nuova forze remano in direzioni oblique e pericolose, lo scippo è un attimo, il sottosopra è in agguato, e chi comandava e godeva del potere estorto, si ritrova sommerso da acqua putrida e stagnante. Il nuovo, dunque, avanza, ma non è sempre una cosa bella. E il nuovo in questo caso si chiama Luciani e sono tre fratelli: Damiano, Giulia e Cesare, interpretati da Marlon Joubert, Yamina Brirmi e Morris Sarra, e c’è pure Ercole Bonatesta, zingaro camuffato da politico ma sempre zingaro, come sottolinea il suo interprete Aliosha Massine. E ci sono anche il Cardinale Armando Tronto interpretato da Federigo Ceci, e l’assessora comunale Miriana Murtas cui dà vita Giorgia Spinelli.
Scritta da Ezio Abbate e Fabrizio Bettelli, che ricoprono anche il ruolo di Head Writers, Andrea Nobile, Camilla Buizza, Marco Sani e Giulia Forgione, e diretta da Ciro D’Emilio per i primi quattro episodi e da Alessandro Tonda per gli altri quattro, Suburraeterna torna a raccontacrci la guerra sotterranea e meschina di personaggi che a tratti sembrano persino eroi, che si allarga dalle strade al Comune e fino al Vaticano e al mare, quello di Ostia. Ovunque c’è qualcuno che comanda o brama di farlo, al di fuori delle regole ovviamente, mantenendo il potere creando dipendenze, spandendo corruzione, tramando ricatti e all’occorrenza ammazzando la gente. Ma proprio se non c’è altra soluzione.
Purtroppo non c’è salvezza, fuggire non basta a rifarsi una vita, il passato bussa e bussa forte, non solo alla porta, ma dentro la testa. Neanche il compromesso è una soluzione, si diventa sbiechi, falsi, infelici. Del resto qui la felicità non è contemplata. Non c’è differenza tra uomini e donne, almeno questo lo dobbiamo a Subburraeterna, e figli o non figli, amori perduti o trovati, potrebbero essere proprio le donne a sorprenderci. I nostri videoincontri con il cast: