Suburra: Stefano Sollima racconta la Gomorra romana con Favino, Amendola, Germano e Borghi. Dal 14 ottobre in sala e in America su Netflix

di Patrizia Simonetti

Un politico corrotto tutto casa, famiglia e Montecitorio, alberghi di lusso e droga e prostitute; un organizzatore di eventi apparentemente innocuo con la sua villa e il suo locale notturno fino a quando per uno scherzo del destino, e di suo padre, non si ritrova catapultato in un mondo violento e ladro che poi così lontano dal suo alla fine non era, e allora si trasforma e in qualche modo si adegua; una escort, bella e forse pure un po’ innamorata; l’ultimo rimasto della banda della Magliana; un criminale di periferia picchiatore e pronto a tutto per realizzare quello che in fondo non è che un sogno, ma non a perdere la sua ragazza tossica che poi non chiamarla così che gli da fastidio; e il capo clan di una famiglia di zingari, rozzo quanto crudele e perciò potente nel suo incutere terrore, con la sua grande casa tutta oro e pacchianerie degna di un vero boss della camorra. A intrecciarne i destini, un progetto dall’accattivante nome di Water-front che in realtà altro non è che una nuova e imponente speculazione edilizia che dovrebbe trasformare il litorale romano di Ostia in una specie di Las Vegas, un immenso casinò per il gioco d’azzardo, e per il quale serve che passi un decreto e poi ci potranno mangiare tutti.

Eccoci dentro a quel mondo di mezzo dove fervono accordi e inciuci tra politica, pezzi di chiesa, criminalità organizzata e anche no, tra mafia, corruzione, droga e prostituzione, dove sempre più spesso ci scappa il morto, e dove cresce e ingrassa mafia capitale, anche se siamo ancora nel 2011 e il Papa ha appena deciso di dimettersi. Eccoci a Suburra.

Diretto da Stefano Sollima (Acab, Romanzo Criminale la serie e Gomorra la serie) e scritto da Stefano Rulli e Sandro Petraglia, arriva sul grande schermo il film tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, da giovedì 14 ottobre in 500 sale distribuito da 01 e contemporaneamente in America distribuito da Netflix. Girato in tempi ancora poco sospetti, Suburra racconta l’ultima settimana prima dell’apocalisse, la caduta del governo (Berlusconi) del 12 novembre 2011 e la contemporanea distruzione di Suburra: tutto si svolge infatti in sette giorni in una Roma dove non smette mai di piovere. E se già il titolo ci riporta a una città corrotta di duemila anni fa – così si chiamava infatti il quartiere malfamato dove la malavita già allora incontrava la politica – e gli ultimi avvenimenti, peraltro con le dimissioni del sindaco Marino proprio il giorno prima della presentazione, rendono il film profetico ma non ci stupisce più di tanto, è il pessimismo rassegnato la chiave, ovvero quell’inevitabile pensiero che sempre è stato e sempre così sarà, che nulla è cambiato e nulla cambierà?

Roma è obiettivamente così – ci risponde Stefano Sollima – la cosa che mi ha colpito è stato proprio quel titolo che mi portava quasi alla nascita della città, come se fosse un meccanismo connaturato alla città stessa. Quindi sì, può sembrare pessimistico, ma secondo me è semplicemente realistico, quella è sicuramente una parte della nostra città:

Cast eccezionale è dire poco, perfetto Claudio Amendola nel ruolo di Samurai, ultimo superstite della banda del Dandi e del Libanese, ma se lo incontri può anche sembrarti uno come tanti:

Alessandro Borghi, il grande Vittorio di Non essere cattivo di Claudio Caligari, qui è invece Numero 8, così lo chiamano, lui che controlla Ostia come faceva il padre, e forse pure meglio:

Non si è ispirato a nessun politico e ci tiene a dirlo Pierfrancesco Favino nei panni dell’onorevole Filippo Malgradi:

E poi Elio Germano che fa il PR Sebastiano, giovane sì, ma favoloso neanche un po’:

E Greta Scarano, sempre più brava, via da Squadra Antimafia e giù a Suburra nei succinti panni di Viola:


Nel cast anche Giulia Elettra Gorietti che è la prostituta Sabrina, Adamo Dionisi nel perfido ruolo del capo zingaro Manfredi Anacleti, Giacomo Ferrara che è suo fratello Spadino e Antonello Fassari, breve ma intenso il suo ruolo di padre che si arrende alla vita. Suburra diventerà presto una serie TV prodotta da Cattleya e Netflix, che la distribuirà nel 2017, in collaborazione con la Rai che la manderà in onda in seguito. Ecco il trailer di Suburra:

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