Spider-Man: Across the Spider-Verse, ritorno nel multiverso dell’animazione

di Patrizia Simonetti

A cinque anni dal film Premio Oscar Spider-Man Un nuovo universo, il giovane Spider-Man portoricano Miles Morales torna in Spider-Man: Across the Spider-Verse, il nuovo film d’animazione basato sui personaggi Marvel Comics prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures, al cinema da giovedì 1 giugno. Anche stavolta Miles avrà a che fare con il multiverso, finendoci in modo rocambolesco e trovandosi fianco a fianco con gli innumerevoli uomini Ragno di ogni era e dimensione.

La forza di Spider-Man: Across the Spider-Verse, così come fu per il primo film e se possibile ancora di più, sta di certo nell’animazione: in questo senso è un capolavoro assoluto fatto di tecniche ed effetti visivi differenti che convivono perfettamente tra loro, non in armonia, perché il tutto ne soffrirebbe, bensì in una sorta di coesistenza dissonante che rende l’insieme unico, spiazzante, bellissimo.

Diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K., e quindi non gli stessi registi del primo film che erano Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, Spider-Man: Across the Spider-Verse non perde nulla del fascino visivo della precedente pellicola, piuttosto lo ribadisce confermandone l’effetto speciale che impatta sul pubblico, catapultato anch’esso da un multiverso all’altro di immagini e sensazioni.

La storia, tuttavia, non è da meno e, ulteriore merito del film, combacia in qualche modo con le vicissitudini interiori, e non solo, del protagonista. Il giovane Miles scoprirà via via l’amore, la malinconia, la solitudine, si sentirà incompreso, sopraffatto dal peso sempre più grande del suo segreto, passando dall’euforia allo sconforto più profondo sentendosi tradito dalle persone cui tiene di più che invece gli hanno mentito. Eppure, nello sconcerto più totale e nel multiplo confronto/scontro con centinaia di suoi alter ego, troverà il modo di reagire e di prendere la sua decisione, assolutamente consona alla sua natura. Prima di tutto questo però, abbiamo tutto il tempo di gustarci la storia di Gwen Spider-Woman sulla quale è in programma un intero spin off.

E se c’è una morale in Spider-Man: Across the Spider-Verse, è che ogni cutura ed ogni tempo hanno i loro eroi, che indossino o meno una tuta rossa e blu e sparino o no ragnatele di polsi, e che ogni eroe ha gli stessi problemi degli altri. Che un ragazzino di quindici anni ha tutto il diritto di avere i suoi segreti, anche se non è stato morso da un ragno radioattivo, e che le relazioni tra le persone nella vita sono davvero importanti. E soprattutto che il mondo dell’animazione è ancora, e lo sarà anche in futuro, pieno zeppo di meraviglisoe sorprese.

Nella versione originale del film, a prestare le loro voci a Miles, Gwen, Peter Parker e Spider-Man 2099 sono Shameik Moore, Hailee Steinfeld, Jake Johnson e Oscar Isaac, doppiati nella versione italiana da Tommaso Di Giacomo, Roisin Nicosia, Stefano Crescentini e Emanuele Ruzza.