Ricky e Abby vivono a Newcastle, hanno due figli e un sacco di problemi di soldi. In seguito al crack finanziario del 2008 hanno perso tutto e sono sommersi dai debiti. Ricky trova l’ennesima opportunità, stavolta è quella buona, lui ne è certo, anche se per afferrarla c’è bisogno di ulteriori sacrifici che riducono la sua famiglia quasi allo stremo. Anche Abby lavora, fa la badante a tante persone anziane, corre tutto il giorno per rispettare i suoi impegni con loro e non solo per integrità professionale: Abby a quei vecchietti vuole bene davvero e si preoccupa molto per loro. Tra una corsa e l’altra e istruzioni impartite ai figli col cellulare, riesce più o meno a far fronte a tutto, anche se ha dovuto vendere la macchina perché a Ricky per cominciare il suo nuovo lavoro servivano contanti, ma è suo marito, lo ama, di lui si fida, e poi c’è bisogno che anche lui si rimetta in carreggiata. Però questo non è un film di Natale e l’happy ending non è previsto. Si intitola Sorry we missed you ed è il nuovo film di Ken Loach tornato dietro la macchina da presa nonostante avesse dichiarato che Io, Daniel Blake, Palma d’Oro a Cannes 2016, sarebbe stato l’ultimo. Il regista btitannico torna così a Newcastle, dove si svolgeva la vicenda di Io, Daniel Blake, e torna a raccontare di coloro cui ha dedicato tutta la sua opera cinematografica, oltre che la sua attività politica e civile: i non ricchi, i meno abbienti, lavoratori e operai in difficoltà, con il lavoro che manca, lo stato assente, la burocrazia lenta, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, persone che faticano a tirare avanti, che annaspano tra diritti e speranze, disposti a fare quaunque cosa pur di sopravvivere. Ed è proprio da quel film che è nata l’idea di Sorry we missed you, mentre con il suo sceneggiatore Paul Laverty, Ken Loach conduceva ricerche nei banchi alimentari incontrando persone schiacciate dalla pressa dalla cosiddetta gig economy, quella del lavoro accessorio, precario, senza futuro. Sorry we missed you è perfettamente interpretato da Kris Hitchen e Debbie Honeywood, che sono Ricky e Abby, da Rhys Stone e Katie Proctor che sono i loro figli Seb e Liza Jane, e da Ross Brewster che è Maloney, l’ultimo datore di lavoro di Ricky, uomo senza scrupoli e privo di qualsiasi idea di umanità. Un film che squarcia il sipario su una realtà che se non ci stai dentro fino al collo nessuno vuole vedere, che ti porta via il tempo, che ti allontana dagli affetti, dalla famiglia, dai figli, che inevitabilmente impatta violentemente sulle loro vite e che ti costringe a vivere esclusivamente per lavorare, tutto il resto non esiste, non è per te, non puoi averlo. Ricky e Abby non hanno più tempo per nulla e rischiano di perdere anche la loro dignità: è qui però che i due reagiscono in modo differente alla situazione, ed è su questo che abbiamo chiesto a Ken Loach nella nostra videointervista (grazie all’interprete Bruna Cammarano):
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