Sei Donne Il Mistero di Leila: recensione e videointerviste al cast

di Patrizia Simonetti

Una ragazzina di nome Leila scompare improvvisamente con il suo padre adottivo poco dopo aver perso sua madre in un incidente. Tuttavia la sua sparizione non desta grande preoccupazione poichè tutti sono convinti che si sia trattato di un allontamento volontario per sfuggire alla zia Michela che, giudicando il patrigno inadatto a prendersi cura di lei, minaccia di chiederne l’affido. Tutti tranne Anna, il PM di Taranto che vuole vedeci chiaro: il suo passato doloroso e in qualche modo simile a quello di Leila, la lega stretta alla ragazza che, ne è convinta, versa in grave pericolo e contro tutto e tutti decide di indagare fino in fondo per ritrovarla, creando una sorta di cerchio fatto di sei donne.

Sei donne Il Mistero di Leila è la nuova serie di Rai 1 in onda da martedì 28 febbraio, creata da Ivan Cotroneo e Monica Rametta, una garanzia, per la regia di Vincenzo Marra al suo debutto televisivo, che si snoda in sole tre puntate a raccontare una storia fitta di segreti, sentimenti, abusi, e a delineare ogni personaggio entrandovi nel profondo. La trama non è in fondo troppo complicata, ma incolla alla storia che passo dopo passo svolta e rivela un pezzetto di realtà, e i colpi di scena non mancano. In primo piano c’è poi il mondo femminile, quello che non fa sconti ma anche quello della solidarietà e dell’empatia, perchè solo chi prova certi dolori sulla propria pelle può comprendere e rischiare. Il mistero di Leila che alla fine si risolverà è in realtà il mistero di tutte loro, di Anna, Michela, Alessia, Viola, Aysha, e, naturalmente, della stessa Leila, legate da un abbraccio imprevisto ma necessario e salvifico.

Ad interpretare le sei donne del titolo sono Maya Sansa, protagonista assoluta, bravissima a muoversi tra le indagini che a tratti sembrano chiarire qualcosa per poi richiudersi su se stesse esattamente come fa lei, bravissima nel suo lavoro ma afflitta da un passato infelice che non può dimenticare, soprattutto ora che l’unico uomo che era riuscito a riportarla a nuova vita e ad allontanarla dall’alcol, l’ha lasciata per un’altra. Perfetta Ivana Lotito nel suo ruolo di zia apprensiva, ma anche donna dalle mille sfaccettature con un peso grande che è quello di amare il suo capo e di essere additata da tutti come quella che ha fatto carriera, ecco perché. Apparentemente solare è l’Alessia di Denise Tantucci, l’insegnante di atletica di Leila che minimizza i segnali inviati dall’inconscio della ragazza prima di scomparire, ma non certo per leggerezza. Così come fa la Aisha di Cristina Parku, amica sempre e per sempre, fino in fondo, l’amica che tutti vorrebbero avere e invece ce l’ha solo Leila. Fragile, pur nascondendolo, è la Viola di Isabella Ferrari, la vicina di casa di Leila e Gregorio, che guarda il mondo attraverso lo spioncino della porta di casa e in amore continua a sbagliare. Mentre della Leila di Silvia Dina Pacente possiamo dire poco, se non che incarna tutte quelle ragazze che non hanno il coraggio di parlare e che per farlo devono trovare la persona giusta.

E poi a fianco e intorno a queste sei donne ci sono gli uomini, quelli come Gregorio interpretarto da Maurizio Lastrico, patrigno di Leila, anche lui con qualcosa da nascondere. Roberto, marito di Anna, interpretato da Pier Giorgio Bellocchio. Il Procuratore capo Marcello Trifoni, superiore di Anna che ammira e asseconda, che è Gianfelice Imparato. E Emanuele Liotta, il nuovo ispettore cui dà vita Alessio Vassallo, affiancato ad Anna nelle indagini su Leila, un rapporto difficile il loro, all’inizio, poi basta aprire una breccia nel cuore e rendersi disponibili all’ascolto e tutto diventa più semplice da capire: entrambi lavoreranno in simbiosi e in sintonia, anche troppa per il fidanzato di lui.

Ho creato un’empatia con le protagoniste della storia, tutte donne sofferenti e con grosse ferite alle spalle, cercando di valorizzarne il lato umano più profondo, per poter restituire allo spettatore dei profili umani e popolari con cui potersi immedesimare – rivela Vincenzo MarraHo proposto e ottenuto di ambientare la storia in un caldo luogo di mare. Dalla prima lettura dei copioni, anche se non era prevista, ho sentito dentro di me che la presenza del mare, avrebbe offerto moltissimo all’anima del progetto. Grazie alla bravura e generosità dell’intero cast tecnico ed artistico, che mi ha seguito durante la lunga e faticosa lavorazione, ho potuto realizzare questa storia come se fosse ‘un lungo film’, sono molto contento del risultato finale e spero che il pubblico potrà rimanere conquistato da questa storia“. Ed ecco le nostre videointerviste a Ivana Lotito, Denise Tantucci, Cristina Parku, Alessio Vassallo, Maurizio Lastrico, e il nostro videoincontro con Maya Sansa e Isabella Ferrari: