Rinascere racconta una storia vera e assolutamente contemporanea. Quella di Manuel Bortuzzo, promessa del nuoto, trasferitosi da Trieste a Roma per lavorare con i migliori, pronto per le Olimpiadi. In più si è anche innamorato della collega Martina (Gea Dall’Orto). La felicità è bella quando riesci a raggiungerla. Va tutto alla grande, fino al 2 febbraio del 2019 quando viene colpito per errore da due colpi di pistola esplosi da due balordi che si stavano sparando tra di loro.
Per Manuel è tutto finito: una lesione midollare completa non lo ha ucciso, ma le sue gambe non le governa più e da quel giorno sa bene che vivrà su una sedia a rotelle. Fine della storia, della carriera, dell’amore, perché Manuel non vuole sacrificare nessuno.
Eppure, come in tanti hanno già fatto prima di lui, grazie al sostengo del padre e di un nuovo amico, Alfonso (Salvatore Nicolella), conosciuto durante la riabilitazione che gli fa da mentore, e grazie al quale scopre che un un piccolo filamento midollare non è stato compromesso, Manuel torna a sperare e a rinascere. Inizia a studiare musica e impara a suonare il pianoforte, si fa promotore di fiducia incontrando tanti giovani cui parlare di disabilità, pensa di partecipare alle Paralimpiadi, scrive un libro, partecipa pure al GFVip. Con la speranza che un giorno potrà ricominciare a camminare. E forse a ballare.
Da quel libro è nato il film Rinascere, che vedremo domenica 8 maggio in prima serata su Rai1. Ad interpretare Manuel Bortuzzo è Giancarlo Commare mentre nel ruolo del padre, Franco, c’è Alessio Boni. La regia è di Umberto Marino. Il nostro videoincontro con il regista, con i due protagonisti, con il regista e con Manuel e Franco Bortuzzo: