Renato Zero e il suo Atto di Fede, poi il live al Circo Massimo: videoincontro

di Patrizia Simonetti

Non un semplice album, ma un progetto editoriale. Atto di fede si intitola, ed è proprio il suo autore, Renato Zero, a spiegare che “ci siamo ammalati di indifferenza” e “oggi ad ammalarsi è il nostro futuro” ma “Dio è sempre più Dio… Ma poi chissà se effettivamente ce lo meritiamo questo Dio?!?!” Un’opera sacra, liturgica, con il coro onnipresente, quello Internazionale istituito dall’Orchestra Filarmonica della Franciacorta, in alcuni casi in stile Carmina Burana, a rendere il tutto enfatico e a spargere incenso. Per chi ci crede, Dio si può trovare e ritrovare in mille modi, anche con la musica. Senza dimenticare però le emergenze della vita vera, di questo luogo e di questo tempo dove stiamo noi. E dove sta Renato che “ce n’è solo uno, tutti l’altri so nessuno!” dice ridendo all’incontro stampa organizzato niente meno che all’interno dei Musei Capitolini, nella sala Esedra di Marco Aurelio che conserva l’originale statua equestre dell’Imperatore Romano. Del resto “mi faccio gladiatore per conquistarmi ancora una volta l’applauso” dice lanciando le quattro date di settembre al Circo Massimo, prima volta per lui in un altro simbolo della sua Roma, quelle del 23, 24, 25 e 30, recuperare i festeggiamenti per il traguardo della sua cifra più tonda, il 70, e celebrare con i fan i 55 anni di carriera.

Atto di fede è libro e doppio cd, fuori con edizioni Tattica venerdì 8 aprile. Dentro il disco 19 brani inediti di musica sacra scritti e composti da Renato Zero e arrangiati e orchestrati dal Maestro Adriano Pennino che chiude con una versione tutta nuova dell’ Ave Maria. Tutte le tracce cantate sono precedute da altrettanti testi qui chiamati lettere, in cui sono raccolti pensieri e riflessioni in tema con l’argomento della canzone, dei cosiddetti Apostoli della Comunicazione chiamati a raccolta da ogni parte del mondo dello spettacolo, della cultura e dell’informazione: Alessandro Baricco, Luca Bottura, Pietrangelo Buttafuco, Sergio Castellitto, Aldo Cazzullo, Lella Costa, Domenico De Masi, Oscar Farinetti, Antonio Gnoli, Don Antonio Mazzi, Clemente J. Mimun, Giovanni Soldini, Marco Travaglio, Mario Tronti, Walter Veltroni, con le voci narranti di Oscar Farinetti, Pino Insegno, Giuliana Lojodice, Marco Travaglio, Luca Ward, e lo stesso Renato Zero. E i temi sono l’ambiente, la parola, la giustizia, l’anima, la luce, le migrazioni, l’assenza, i giovani e le donne, le donne, la morte e il dopovita, l’abbandono, la paura e la pandemia, la paternità, la diversità, gli angeli, il perdono, l’apocalisse e, ovviamente, Dio.

C’è anche la Budapest Art Orchestra diretta da Andras Deak, e due cantanti che un po’ duettano con Renato Zero, un po’ vanno in solitaria per un’intera canzone, che sono Giacomo Voli e Lorenzo Licitra. L’artwork è curato dal cover artist Paolo De Francesco. Ecco il nostro videoincontro con Renato Zero: