Walter Veltroni torna a giocare con il tempo. Lo fa nel suo secondo film di finzione intitolato Quando che arriva al cinema giovedì 30 marzo. Stavolta però è un po’ più cattivo con il protagonista Giovanni, interpretato da Neri Marcorè. Perché di tempo per lui, contrariamente a quanto accadeva ai personaggi di C’è tempo del 2019, non ne rimane tantissimo. Il suo tempo, il più bello, quello della sua vita dai diciotto ai cinquant’anni, gli è stato rubato. Dal caso? Dal destino? Dalla sfortuna? La risposta non c’è e in fondo non avrebbe poi grande importanza.
La cosa importante è che Giovanni ha perduto per sempre la sua giovinezza, il suo passaggio all’età adulta, gli esami di maturità, le cose belle e le cose brutte che gli sarebbero accadute in quei trentuno anni in cui ha dormito. Già, perché Giovanni quei tre decenni li ha trascorsi in un letto, incosciente e ignaro del fatto che tutto il resto, attorno a lui, andava avanti. Così, senza poter far nulla e senza neanche rendersene conto, ha perso anche la sua fidanzata Flavia (Olivia Corsini) che dopo aver aspettato per un po’ il suo risveglio, si è “rifatta una vita” come le racconterà lei stessa, ma doveva rifarsela proprio con il suo migliore amico? Ecco, questa sarà la domanda che Giovanni le rivolgerà quando si sarà risvegliato e lei troverà il coraggio di rivederlo. E anche di rivelargli un segreto che lo sconvolgerà non poco: Giovanni ha una figlia che si chiama Francesca, interpretata da Dharma Mangia Woods, non sa nulla di lui e quando lo incontrerà non sarà proprio una passeggiata…
Per fortuna che c’è Suor Giulia, una religiosa bellissima e accudente che ha preso a cuore il caso di Giovanni e gli resta vicino quando si risveglia, proprio come gli stava accanto mentre dormiva. Sarà lei, interpretata da Valeria Solarino, a raccontargli la verità. E cioè che era al funerale di Luigi Berlinguer quando gli è caduta in testa l’asta di una bandiera rossa, mandandolo in coma. E che quindi sono passati così tanti anni che suo padre non c’è più e sua mamma non è più in sé, che non c’è più neanche il PCI, e manco la DC, che per anni è stato al governo Berlusconi, che il muro di Berlino è stato abbattuto e che la Lira ha lasciato il posto all’Euro, e i finestrini delle macchine non vanno più su e giù a manovella ma sono comandati elettricamente, e devi metterti la cintura, e poi c’è Internet, ci sono i tablet e i cellulari, che lui scambia inevitabilmente per walkie talkie…
Un po’ della sua vita Giovanni la ritrova nello zaino della scuola che sua madre ha conservato, altre cose cambiate nel tempo le scoprirà di persona accompagnato da Leo, interpretato da Fabrizio Ciavoni, un ragazzo affetto da mutismo selettivo che però con lui parla eccome, unico altro ospite della surreale struttura medica in cui Giovanni lentamente si riconnette alla realtà. Anche Via delle Botteghe Oscure, dove un tempo c’era la sede del PCI, non è più la stessa, e non c’è più neanche la storica libreria Rinascita sostituita da un supermercato. I ristoranti però sì, quelli esistono ancora, anche se alcuni sono un po’ strani… Nel cast anche Gianmarco Tognazzi, Ninni Bruschetta, Elena Di Cioccio, Massimiliano Bruno, Stefano Fresi, Luca Maria Vannuccini, Carlotta Gamba, Michele Foresta alias Mago Forest, Anita Zagaria, Andrea Salerno, Luca Vendruscolo, Pierluigi Battista e Renato De Angelis.
Con ironia e un tono leggero, Quando racconta la tragedia di un uomo che vivrà soltanto metà della sua vita, ma potrà riuscirci senza impazzire perché al suo fianco c’è qualcuno che lo sostiene e lo porta per mano nel nuovo mondo che lui non conosce, un mondo sconvolto da mutamenti politici, tecnologici e relazionali, sottolineando l’importanza del tempo che abbiamo del quale, nolenti o volenti, ci dobbiamo accontentare, ma che possiamo in qualche modo vincere, semplicemente vivendo. Dopo l’anteprima mondiale al Bifest, ieri sera Quando è stato presentato in anteprima italiana al Cinema Adriano di Roma dove abbiamo incontrato regista e cast. Le nostre videointerviste a Walter Veltroni, Neri Marcorè, Dharma Mangia Woods e Fabrizio Ciavoni: