Pupazzi senza gloria con la voce di Maccio Capatonda, videointervista

di Patrizia Simonetti

Vi ricordate Chi ha incastrato Roger Rabbit di Robert Zemeckis? Come dimenticarlo… fu il primo film che ci stupì perché a tecnica mista, fatto con attori in carne ed ossa e personaggi di animazione, ed era abbastanza sopra le righe se non altro per la storia d’amore tra la sensuale Jessica e un coniglio, ed era soltanto il 1988. Forse stupirà un po’ meno ma certo farà ridere e discutere perché altrettanto, anzi molto di più, politicamente scorretto: parliamo di Pupazzi senza gloria (The Happytime Murders) di Brian Henson (figlio del creatore dei Muppets Jim Henson), scritto da Todd Bergerg, Erich & Jon Hoeber e Melissa McCarthy che lo interpreta pure assieme a Maya Rudolph, Joel McHale e Elizabeth Banks. In sala da giovedì 18 ottobre con Lucky Red, Pupazzi senza gloria – nome rubato al tarantiniano Bastardi senza gloria del 2009 – che vede recitare assieme attori veri e, appunto, pupazzi, vanta tra i doppiatori italiani niente meno che Maccio Capatonda, alias Marcello Macchia, che non poteva che prestare la sua voce al pupazzo più irriverente e trash della storia (quella del film, non della Storia in generale): Phil Phillips, ex poliziotto adesso investigatore privato, chiamato a indagare per scoprire chi è il serial killer che fa strage di pupazzi, e lo fa assieme a una poliziotta umana interpretata dalla stessa Melissa McCarthy, anche lei neanche poco sopra le righe.

Il pupazzo si presta ad essere doppiato perché non è un essere vivente – ci spiega nella nostra videointervista Maccio Capatonda alla sua terza esperienza al leggio dopo una puntata di South Park e Angry Birds il Film dove dava voce all’irascibile uccello rosso di nome Red – quindi ha bisogno della voce, mi ha chiesto di prestargliela e io gliel’ho prestata, poi però me l’ha ridata…” Phil dice le parolacce, fa sesso sfrenato nel suo ufficio con la segretaria e è davvero tosto, ma anche lui come tutti i detective più cool e tormentati del piccolo e grande schermo ha una macchia, e non sulla stoffa di cui è fatto: “è un personaggio noir con questa sconfitta nel cuore che rimugina un trauma del passato – ci rivela Maccio Capatonda –  e cerca per tutto il film una rivalsa e una rivincita, il film è molto irriverente…” Ecco la nostra videointervista a Maccio Capatonda: