Piacere Divino: vi raccontiamo le Masterclass dell’evento spoletino

di Patrizia Simonetti

La nostra esperienza a Piacere Divino è stata davvero piacevole e totalmente immersiva. Oltre agli incontri con i produttori lungo la Wine District nei bellissimi porticati del Chiostro di San Nicolò di cui vi abbiamo raccontato, abbiamo avuto anche il piacere, appunto, di partecipare a ben tre Masterclass nelle sale del complesso monumentale di Spoleto. La prima dedicata a uno dei miei bianchi preferiti, il Trebbiano Spoletino, condotta da Alberto Latini e Maurizio Amoroso, tra gli autori della guida di Slow Wine, che se ne vanno in giro per cantine a degustare, beati loro, per poi inserire nel volume soltanto quei prodotti che ne rispettano i criteri, e cioè i vini buoni, puliti e giusti.

Tre quelli in assaggio, tutti affinati in acciaio: il Poggio del Vescovo 2024 della cantina Ninni, il Farandola della cantina Di Filippo che ha la particolarità di condividere la vigna con oche libere e, immaginiamo, starnazzanti, che ne concimano il terreno in modo naturale; e l’Adarmando Tabarrini 2023 con la dedica al nonno Armando firmata da Giampaolo Tabarrini sull’etichetta posteriore della bottiglia.

Profumo tendenzialmente floreale e agrumato, molto fresco, grossa acidità e colore giallo paglierino il Poggio del Vescovo, da gustare non particolarmente freddo per non perdere la sua parte morbida, ci consigliano, gode di una buona persistenza, ovvero il suo sapore ti resta in bocca per più di 7 secondi dopo aver ingerito il primo sorso. Meno aromatico il Farandola, ma se lo lasci un po’ libero, torna a sviluppare l’aroma di agrume. Il Tabarrini è più acido e meno persistente, ma più forte al naso con sentori di erba macerata. Buoni tutti, ma con la storia delle oche per me vince alla grande il Farandola.

La seconda Masterclass è stata dedicata al Montefalco Sagrantino, a guidarla sempre Alberto Latini. Quattro i vini in degustazioni scelti in base alle zone di provenienza: l’annata 2020 della Fattoria Milziade Antano a Bevagna, il Montefalco Sagrantino delle Terre di San Felice a Castel Ritaldi, l’annata 2019 de Il Bove Docg di Colle Mora a Montefalco con tutti i suoi 17 gradi, fino all’annata 2020 del Suiccio del Podere Lucagnolo a Calvi, considerato l’intruso perché fuori alla zona Doc del Sagrantino, un vino, ci spiegano, che in realtà nasce passito per poi spopolare dagli anni Settanta in poi nella versione secca.

Tutti e quattro ottimi, e ad alta concentrazione alcolica, partendo dai 15 gradi del Milziade Antano per arrivare ai già citati 17 gradi de Il Bove, tutti di un rosso rubino più impenetrabile nell’Antano e nel Suiccio, il primo con sentori di frutti rossi di bosco, mora, ma anche liquirizia, l’altro con l’aggiunta di aromi di erbe aromatiche e macerate; si sente la mora anche nel Montefalco delle Terre di San Felice e ne Il Bove, ma è più rovo che frutto. Tutti vini strutturati e potenti, i tannini un po’ confondono, difficile eleggere un preferito, forse al gusto personale, la freschezza, per quanto contenuta del Suiccio, me lo fa gradire di più.

La terza Masterclass che abbiamo avuto il piacere di seguire, è stata l’Aperidivino che, oltre a tre calici di vino e la degustazione guidata del sommelier Roberto Lombardini, ci ha offerto anche un tagliere di prelibatezze locali tra cui salumi, ma non per me che sono vegetariana, vari tipi di formaggi, e bruschettine. Dedicata alla Cantina Leonucci di Massa Martana con intervento spettacolo del patron Stefano, la degustazione ci ha proposto il Bianco frizzantino Lugliolo, fresco e sbarazzino; il rosso Cingòlo, ovvero Sagrantino, Merlot e Montepulciano, quindi aromatico di frutta rossa con punte dolci, intenso e piacevole; per chiudere con il rosso Martanino, vitigni Merlot e Sagrantino, più morbido e acido e più dolce al naso.

Sulle bruschettine della Masterclass Aperidivino, è arrivato a sorpresa il buonissimo Olio Extra Vergine di Oliva Pietro Coricelli, marchio storico del territorio nato proprio a Spoleto nel 1939 che ad oggi viene esportato in oltre 110 Paesi nel mondo.

Ed è stato un altro grande protagonista di Piacere Divino con le sue degustazioni guidate Un viaggio nei profumi dell’extravergine condotte da Diego Diomedi, storico dell’alimentazione e giornalista enogastronomico, nella sempre affollatissima postazione in Piazza Garibaldi che, naturalmente, non ci siamo fatti mancare. 

Patrizia Simonetti

Le foto sono di Angelo Costanzo