Conservata nel Museo archeologico di Bolzano c’è una mummia chiamata Otzi: molti anni fa, almeno 5.200, era un uomo e già allora pare andassero di moda i tatuaggi perché ne ha diversi sul corpo, corpo perfettamente mummificato che è stato ritrovato il 19 settembre di trent’anni fa in un ghiacciaio del Similiaun che sta sulle Alpi Venoste, tra Alto Adige e Austria. Per questo lo hanno chiamato l’Uomo venuto dal ghiaccio o Uomo del Similaun, per gli amici Ötzi. E fin qui tutto vero. Poi è arrivato Gabriele Pignotta, attore e regista, che è impazzito per il soggetto scritto da Carlo Longo e Manuela Cacciamani su una bella e avventurosa storia per ragazzi, e un paio d’anni fa ne ha fatto un film intitolato Otzi e il mistero del tempo che nel 2018 ha vinto il Giffoni Film Festival nella sezione Elements +6 e che sbarca in esclusiva su Rai Play da giovedì 25 giugno nell’ambito del progetto #ilCinemaNonSiFerma.
Tra le varie voci sulle origini di Otzi, quella che in vita fosse stato una sorta di sciamano dell’età del rame, con la capacità quindi di guarire le persone, ipotesi immediatamente sposata dal regista che gli ha anche attribuito il magico dono di rallentare il tempo, utilissimo peraltro nel caso in cui qualcuno ti stia per colpire o lanciare qualcosa di pesante: chiudi il pugno, fai un gesto con il braccio e il tutto va in slow motion o si ferma completamente e tu hai tempo per dartela a gambe. L’evento che dà il via alla storia in Otzi e il mistero del tempo è che la mummia a un certo punto si rigenera e riprende vita, ricostituendosi in un tipo buffo e un po’ impacciato che però impara tutto in fretta, grazie all’amicizia di Kip (Diego Delpiano) e dei suoi amici Elmer (Judah Cousin) e Anna (Amelia Bradley), tre ragazzini ricchi di fantasia, vivaci, allegri, generosi, coraggiosi, leali. Ma non è stato un caso che Otzi si sia “rivolto” a Kip…
Prodotto da One More Pictures con Rai Cinema, Otzi e il mistero del tempo è già un mistero di per sé: pur essendo ambientato ai giorni nostri, non ci sono smartphone né tablet, di conseguenza non si fanno i selfie, cosa che ognuno di noi avrebbe immediatamente chiesto a Otzi al suo risveglio, del resto un selfie con una mummia quanti follower e quanti like ci porterebbero sui social? Ecco, invece i nostri tre piccoli eroi sono più sociali che social, convinti che i walkie talkie sono meglio dei cellulari, e difatti è con quelli che comunicano durante la loro missione che è: salvare Otzi. Già, perché anche qui c’è una strega cattiva, un’insolita Alessandra Mastronardi in stile Crudelia De Mon che vuole fargli del male… Vinicio Marchioni è il papà di Kip e come tutti gli adulti inizialmente trova difficile credere alla magia, mentre Otzi è l’irlandese Michael Smiley e la mamma di Kip è Deirdre Mullins, irlandese pure lei. Oggi abbiamo partecipato alla conferenza stampa online, ed ecco il nostro videoincontro con Vinicio Marchioni e Gabriele Pignotta: