On the Milky Road, videointervista a Emir Kusturica. Nastro d’Argento a Monica Bellucci

di Patrizia Simonetti

In un villaggio di montagna della Krajina, enclave serba tra Bosnia e Croazia, la guerra incombe. Ci sono tanti animali, ma il loro destino non è che sia migliore di quello degli umani del luogo, visto che fanno tutti una brutta fine: quella del maiale trascinato con forza nello sgozzatoio mentre urla come un bambino è chiaro sin dall’inizio e molto breve: di lì a poco nella vasca piena del suo sangue si tuffano come sciocche e grasse signore oche starnazzanti che si colorano di rosso e si ricoprono di mosche. Anche l’asino, fedele amico del nostro protagonista, finirà sparato, ma la sua sorte non è poi peggiore di quella delle tante e innocenti pecore che sul finire salteranno una ad una sulle mine. Si salva, forse, giusto la gallina che stupidamente, ma è troppo divertente, continua a saltare davanti a uno specchio per andare dall’altra parte. E forse un serpente che cattivo sembra ma non è, a quanto pare il latte fa bene. E pure l’orso, che però arriva dopo. Ecco lo sfondo di On the Milky Road – Sulla Via Lattea, il nuovo film di Emir Kusturica con Monica Bellucci (qui la nostra videointervista all’attrice umbra), presentato a Venezia 73 e da giovedì 11 maggio in sala con con Europictures.

Il regista (e musicista) serbo è anche il protagonista Kosta, amico dell’asinello di cui sopra, con il quale ogni giorno va a portare il latte ai soldati in trincea, salvandosi sempre nonostante le pallottole lo sfiorino continuamente, anche se una un giorno gli stacca di netto l’orecchio. Gli verrà amorevolmente ricucito da una bellissima donna che canta, la sposa, ovvero Monica Bellucci che per questo ruolo in On the Milky Road il primo luglio a Taormina riceverà il Nastro d’Argento europeo 2017: “sono profondamente legata all’Italia – ha detto Monica Bellucci che da tempo vive in Francia – e non c’è per me un riconoscimento più bello di quello che arriva dal mio paese. Emir Kusturica mi ha dato la possibilità di dar vita ad uno dei miei ruoli maturi e più belli. E lo ringrazio per aver scritto un personaggio femminile così intenso e per aver saputo rendere bella una donna che non ha più la giovinezza biologica. Kusturica con il suo film ha dimostrato che la bellezza e l’amore sono solo un fatto di energia, e non di età. On the Milky Road è un film sull’anima”. La sposa è di fatto promessa a un signore della guerra locale, ma al cuor non si comanda neanche in guerra e si innamorerà, ricambiata, di Kosta, con il quale dovrà fuggire perché ricercata da un militare Nato che per lei ha fatto fuori la moglie.

Una storia straziante quanto fiabesca quella di On The Milky Road, tanto che alla fine si vola anche, e pure l’esplosione finale è quasi leggiadra e magica, ispirata tuttavia a tre storie vere giunte a Emir Kusturica in tempi diversi e che lui ha sapientemente cucito assieme: “la storia dell’uomo che trasportava il latte l’ho sentita a Mosca – ha raccontato Kusturica in conferenza stampa di cui vi offriamo qui una videosintesi una storia incredibile di quest’uomo che riforniva di latte la caserma dei soldati facendo avanti e indietro dal villaggio nel corso della guerra tra Unione Sovietica e Afghanistan, e in questo percorso dava da bere il latte a un serpente che cresceva sempre più e che un giorno lo salvò, mentre tutti gli altri soldati venivano uccisi nella caserma. La seconda storia viene dalla guerra in Croazia nel 1990 – continua Emir Kusturicaed è quella di una bellissima donna cresciuta in Krajina, che era in territorio serbo, venuta a scuola a Roma, poi il papà era morto e lei era tornata a casa proprio alla vigilia del scoppio della guerra, restando lì a lavorare come spia intercettando e traducendo le comunicazioni tra i vari alleati in Nato. Ed era talmente bella che aveva fatto innamorare follemente e in maniera fatale e letale un ufficiale inglese che era arrivato ad uccidere per lei sua moglie, così lei è fuggita e ha vissuto tanto tempo in un campo profughi. Io ho messo insieme queste due storie – conclude il regista – e ho aggiunto una terza che è quella più drammatica, che si svolge sempre nella stessa guerra, in cui un uomo riesce a salvarsi la vita facendo attraversare un campo minato a mille pecore che saltano in aria al suo posto. Quindi come ogni favola, anche questa ha una base di verità molto forte”. A margine della conferenza stampa lo abbiamo incontrato per chiedergli di Monica Bellucci ed ecco la nostra videointervista a Emir Kusturica: