Old: Shyamalan e le nostre paure del tempo in un film tra horror e family

di Patrizia Simonetti

Mai fidarsi di spiaggette isolate e di calette paradisiache nascoste, soprattutto se siete in un film di M. Night Shyamalan che torna a inquietarci gli animi (e a rovinarci le vacanze al mare) con il suo nuovo film Old, al cinema da mercoledì 21 luglio. Un racconto dell’orrore scandito dal tempo che va troppo in fretta: si cresce, si invecchia e si muore tutti, ma con ragionevole lentezza, invece in Old non funziona proprio così. Se poi aggiungi laidi gestori di resort caraibici che organizzano escursioni riservate a pochi eletti tra i loro clienti, possibilmente famiglie con qualche problemino di salute, il tutto si trasforma in qualcosa di agghiacciante. Non guarderete mai più come prima piccole gemme di mare incastonate tra rocce e coralli, e neanche il più gentile dei direttori d’hotel che in realtà vuole soltanto regalarvi un’esperienza esclusiva che resti un ricordo indelebile della vostra vacanza. Al tempo stesso (ops, ho scritto tempo?) probabilmente rivaluterete il carpe diem e il godervi attimo per attimo il vostro realizzato sogno tropicale  – e magari anche la vita in genere – perché non è detto che duri più di tanto, o meglio, non è detto che duriate voi…

M. Night Shyamalan ha tratto il suo nuovo film dalla graphic novel Sandcastle di Pierrre Oscar Lévy e Frederik Peeters che le sue tre figlie gli avevano regalato – conoscendolo molto bene – per la Festa del Papà. Il regista-sceneggiatore l’ha seguita per un po’, deviando e aggiungendo, regalandole un lungo prologo di preparazione che nei film funziona sempre – ma non tanto nelle strip – e quindi no, non tutto è identico al fumettone, ma il senso, che stavolta va oltre il sesto, e la sensazione di smarrimento che la storia lascia, sì. Old vede protagonista una famiglia che paradossalmente ha bisogno di un po’ di tempo (ops, ho riscritto tempo…) per stare insieme, perchè si sta per sfasciare: Guy e Prisca Capa (Gael García Bernal e Vicky  Krieps), la figlia undicenne Maddox (Alexa Swinton) e il figlio Trent di sei anni (Nolan River). E in questi casi si opta spesso per l’ultima, indimenticabile, favolosa vacanzona, come se avesse il potere di un colpo di spugna su tutto ciò che è stato e restasse l’unico felice ricordo per tutti. I Capa verranno poi condotti sulla suddetta spiaggetta isolata e paradisiaca assieme ad altri malcapitati: un chirurgo cardiotoracico assolutamente borderline di nome Charles (Rufus Sewell) con l’anziana madre (Kathleen Chalfant), la giovane moglie Chrystal (Abbey Lee), la figlia di sei anni (Kylie Begley) e un delizioso yourkshire. Qui ci troveranno un tenebroso rapper (Aaron Pierre) che continua a perdere sangue dal naso e saranno presto raggiunti anche da una coppia apparentemente affiatata composta da un orientale sportivo (Ken Leung) e una psicologa epilettica (Nikki Amuka-Bird).

Non passerà molto tempo (è inevitabile…) che tutti si accorgeranno che da quel posto non potranno più andarsene e che i ragazzi crescono tanto in fretta quanto gli adulti invecchiano, e senza poter far nulla per evitarlo. “Non ho mai voluto che il pubblico si sentssie al sicuro ma che scoprisse una cosa, ora un’altra e un’altra ancora, come i personaggi del film” rivela Shyamalan. Lo stress e la frustrazione fanno fare un po’ a tutti cose che probabilmente non avrebbero mai fatto, mentre la malattia che abita in alcuni di loro accelera il suo corso con conseguenze drammatiche che ricadono anche sugli altri. I giovani intanto sperimentano in fretta le forti sensazioni dell’attrazione, lasciandosi andare spinti dall’inesperienza più totale, del resto l’unica cosa che può combattere e sopportare il tempo è l’amore… Tutti, inevitabilmente, cambiano, e molto in fretta: “Guy è una persona che ha  molta paura – racconta Gael García Bernal anche perchè non sta attraversando un buon periodo della sua vita. Ho letto la sceneggiatura di Old con molta curiosità perché volevo sapere cosa stava succedendo, mi ha ricordato la tragedia classica: i personaggi non hanno il controllo del loro destino, e lottano per capire cosa sta succedendo e che cosa vogliono gli dei da loro. C’è qualcosa di atemporale in tutto questo, e aumenta la posta in gioco. Mentre il pericolo si fa sempre più grande, Guy deve  superare il suo shock iniziale e la sua incredulità per trovare una riserva interiore di coraggio e di forza e il suo modo di essere cambia“. Old ci mette davanti alle nostre ossessioni e paure di oggi, dal controllo del tempo che ci sfugge tuttavia di mano, al guardare sempre avanti perdendoci il presente, dal terrore di invecchiare e di non mostrare sempre un’immagine perfetta  (egregiamente incarnato e concentrato sul personaggio di Chrystal) alla nostra completa impotenza a riguardo. Il tutto condito naturalmente da una massiccia dose di tensione, adrenalina, inquietudine. Per la cronaca, il posto dove Shyamalan ha scelto di girare Old è la spiaggia di Playa El Valle della Repubblica Dominicana. Ma fossi in voi quest’anno sceglierei la montagna.