‘Non credo in niente’ in concorso al Festival di Spello: videointervista a Alessandro Marzullo e Kacper Zieba

di Patrizia Simonetti

Quattro ragazzi alla soglia dei trent’anni che qui non hanno nomi, delusi dalla vita che si è imposta loro nonostante le ambizioni, i sogni, gli obiettivi, i desideri e i talenti di ognuno di loro avrebbero dovuto portarli altrove. Sono i protagonisti di Non credo in niente, opera prima di Alessandro Marzullo, in concorso al Festival del Cinema della Città di Spello e dei Borghi Umbri.

Numero 4 è una bellissima ragazza bionda con un talento artistico innato, però fa la hostess e viaggia continuamente in aereo indicando le uscite di sicurezza e vendendo profumi ai passeggeri. Centocelle voleva fare l’attore, parla poco, ma fa tanto sesso, rigorosamente occasionale, ma la felicità è altrove. Cara e Jonio sono due musicisti talentuosi, lei suona le tastiere e lui il violino, stanno insieme e insieme lavorano nella cucina di un ristorante senza alcun contratto e vessati dal titolare despota e cafone, ad andare in pezzi non è solo la loro vita ma anche la loro relazione.

In Non credo in niente altri personaggi in parte simbolici girano loro intorno, come la collega della hostess, hostess pure lei, che le parla come fosse la sua coscienza, e il receptionist dell’hotel che, dopo un gioco di seduzione, la mette con violenza davanti al suo fallimento; il meccanico, amico fraterno di Centocelle che, al contrario di lui, parla a raffica e non sputa mai mentre racconta spavaldo dei suoi fallimenti in amore con la ragione sempre dalla sua parte; e il paninaro, che elargisce consigli a tutti quanti, e che a volte ci azzecca pure, un po’ becero un po’ coach, legame, in qualche modo, tra tutti loro, ed emblema di una Roma pittoresca e verace.

Non credo in niente è, per definizione dello stesso regista, un film notturno sulle vite di quattro ragazzi che non hanno la vita che speravano, sullo sfondo di una Roma deteriorata, tanto quanto le loro certezze. Un racconto frammentario, tessuto da relazioni superficiali, dove si alternano romanticismo e brutalità, dolcezza e sofferenza, musica e silenzio. Le opposte sensazioni che si susseguono nel corso delle loro storie separate ma comuni, trovano vita nelle immagini di un film, girato interamente pellicola, che punta gran parte dell’effetto su una regia coraggiosa e innovativa, e sulla luce e la fotografia diretta da Kacper Zieba. Perfetto il cast composto da Demetra Bellina, Giuseppe Cristiano, Renata Malinconico e Mario Russo, ben sostenuti nei loro ruoli da protagonisti da Gabriel Montesi, Jun Ichikawa, Antonio Orlando e Lorenzo Lazzarini. A margine della proiezione al Festival del Cinema della Città di Spello e dei Borghi Umbri, abbiamo videointervistato  Alessandro Marzullo e Kacper Zieba:




La Foto di Alessandro Marzullo e Kacper Zieba è di Angelo Costanzo