Non ci resta che il crimine, Gassmann, Leo, Giallini, Tognazzi e la Banda della Magliana

di Patrizia Simonetti

Tra Non ci resta che piangere, Ritorno al futuro e Romanzo Criminale, un mix tra commedia, action movie e fantasy”. Massimiliano Bruno sintetizza così il suo nuovo film Non ci resta che il crimine, in sala da giovedì 10 gennaio con 01 Distribution. Un cast con i fiocchi con ognuno che fa qualcosa di diverso da ciò che ha sempre fatto, chi più chi meno, da Alessandro Gassmann a Edoardo Leo, da Marco Giallini a Gianmarco Tognazzi, da Ilenia Pastorelli allo stesso Massimiliano Bruno. Prendi ad esempio Edoardo Leo, solitamente nei panni del ragazzotto impacciato, buono e gentile, qui in quelli niente meno che di Renatino De Pedis, capo della famigerata banda della Magliana, e non fa affatto ridere, anzi, resti pure sconcertato quando ti accorgi che, pur in una commedia divertente e surreale, lui, Renatino Leo, fa sul serio ed è cattivo per davvero. Ed è proprio questo che, perfetto contraltare con la comicità e la goffaggine degli altri, sorprende e rende Non ci resta che il crimine un film assolutamente atipico, di un genere indefinibile eppure, come detto prima, divertente. Intanto il primo plauso va alla ricostruzione scenica dei bistrattati anni Ottanta, dai vestiti alla musica – una colonna sonora d’epoca dove non manca la disco ma si predilige il rock – dai modi di fare e di dire, dagli oggetti di oggi che non c’erano e invece ci sono, persino dal modo di riprendere con la macchina da presa e dallo schermo a riquadri (lo split screen) come nei film e nei telefilm polizieschi dell’epoca. Ma perché gli anni Ottanta e la Banda della Magliana? Perché  in Non ci resta che il crimine Sebastiano (Alessandro Gassmann), un uomo ingenuo anche se gli altri lo chiamano in un altro modo, educato, con un matrimonio in crisi, Moreno (Marco Giallini), un cialtrone che si finge tuttofare e tuttosapere ma in fondo poco fa e nulla sa, e Giuseppe (Gianmarco Tognazzi), pavido, timoroso, convinto dalla sua paura di vivere di essere persino malato di cuore, sono tre amici che non avendo un lavoro si inventano un tour per turisti a Roma nei luoghi clou della Banda della Magliana, vestiti di tutto punto come in quegli anni, ecco perché inizialmente nessuno li nota quando, imbattutisi in un portale temporale, vengono scaraventati davvero in quegli anni, esattamente in quell’11 luglio 1982, giorno in cui l’Italia ha vinto i Mondiali di Spagna, e tra quelle persone: non solo il temibile Renatino (Edoardo Leo) e i suoi scagnozzi, ma pure lei, la donna del boss (Ilenia Pastorelli) ovvero Sabrina (Minardi, il nome è quello vero), con tanto di tutina colorata di Heather Parisi, quando è vestita… Senza dimenticare Gianfranco (Massimiliano Bruno), un outsider, per così dire, che si unirà al gruppo ma solo in determinati momenti, alcuni dei quali decisamente cruciali e risolutivi… Per tutti ci sarà un cambiamento, un’evoluzione, in una sorta di romanzo di formazione, magari un po’ a scoppio ritardato, tra gag, trovate originali, dialoghi interessanti e colpi di scena. Non ci resta che il crimine è stato presentato oggi a Roma, ecco dunque il nostro videoincontro con Marco Giallini, Edoardo Leo, Alessandro Gassmann, Gianmarco Tognazzi, Ilenia Pastorelli e Massimiliano Bruno: