Non è una novità che tra la mafia e la religione esista uno strano legame e neanche che nelle case dei boss e nei covi di latitanti di Cosa Nostra si trovino le prove della loro “devozione” tra santini, statue della Madonna, Bibbie e Vangeli, persino piccole cappelle con tanto di inginocchiatoio dove preti compiacenti si recano a celebrare messe private. E non è neanche una novità che la mafia si infili là dove non dovrebbe, e ciò non per dire che in altri posti sia giustificata, ma in monasteri e conventi fa un po’ più impressione. Così anche ne La mafia uccide solo d’estate, la serie TV tratta dal film omonimo di Pif al via lunedì 21 novembre su Rai 1 diretta da Luca Ribuoli, c’è la figura religiosa collusa, qui incarnata da Fra Giacinto che, in linea con il carattere ironico e derisorio della serie nei confronti della criminalità organizzata siciliana, è interpretato da Nino Frassica che quindi da integerrimo Maresciallo dei Carabinieri in Don Matteo passa dall’altra parte della barricata. Un Nino Frassica impegnatissimo peraltro tra il teatro, dove porta in giro un concerto cabaret assieme alla Los Plaggers Band, la TV come ospite fisso di Fabio Fazio in Che fuori tempo che fa su Rai 3 e la radio con il suo Programmone su Radio 2. Ne La mafia uccide solo d’estate – La serie Fra Giacinto è, o meglio dovrebbe essere, il padre spirituale della famiglia Giammarresi composta da Pia e Lorenzo (qui la nostra videointervista a Anna Foglietta e Claudio Gioè), dai loro figli Salvatore (Eduardo Buscetta), che poi è il ragazzino che racconta tutta la storia, e Angela (Angela Curri), e dal fratello di lei Massimo (Francesco Scianna), tutti ovviamente all’oscuro del piccolo segreto del frate con il quale abbiamo fatto quattro chiacchiere. Ecco dunque La nostra videointervista a Nino Frassica:
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