Nastri d’Argento 2025: videointerviste ai vincitori sul blu carpet del Maxxi

di Patrizia Simonetti

Hanno vinto le registe ai Nastri d’Argento 2025. A Francesca Comencini ben 5 per Il tempo che ci vuole: miglior film e sceneggiatura, per i suoi interpreti Romana Maggiora Vergano che vince come migliore protagonista in ex aequo con Valeria Golino per Fuori, Fabrizio Gifuni migliore attore protagonista e per le casting director Laura Muccino (premiata anche per Le assaggiatrici di Silvio Soldini) e Sara Casani.  A Greta Scarano con La vita da grandi è andato il Nastro d’Argento per il miglior esordio dell’anno, premiato anche il suo protagonista Yuri Tuci come miglior attore di commedia in ex aequo con Pietro Castellitto nel ruolo di Riccardo Schicchi in Diva Futura.

Nastro d’Argento per Fuori per le straordinarie attrici non protagoniste Matilda De Angelis e Elodie, che si aggiunge al premio per Valeria Golino, come detto miglior protagonista ex aequo con Romana Maggiora Vergano, nella toccante vicenda umana di Goliarda Sapienza portata sul grande schermo da Mario Martone. Attore non protagonista di quest’anno Francesco Di Leva, nel difficile ruolo del marito e padre manipolatore e violento in Familia di Francesco Costabile. Film dell’anno è Diamanti di Ferzan Ozpetek, premiato eccezionalmente in tutte le categorie, a cominciare dalle 18 attrici che hanno avuto un Nastro davvero speciale (guarnito per l’occasione da un simbolico ‘diamante’), agli attori, fino alle professionalità che dietro le quinte hanno reso possibile un racconto ambientato nel backstage di un set, tra i tessuti e i segreti di una sartoria teatrale.

Nastri alla carriera a Cristina Comencini per Il treno dei bambini, dal romanzo di Viola Ardone e a Marco Tullio Giordana per La vita accanto. Tra i film più votati dopo Il tempo che ci vuole, si aggiudica 3 Nastri d’Argento Parthenope di Paolo Sorrentino che vince per la migliore fotografia di Daria D’Antonio, il miglior montaggio di Cristiano Travaglioli (premiato anche per Familia) e la colonna sonora di Lele Marchitelli, premi ai quali si aggiunge il prestigioso Biraghi per i più giovani attori di successo all’interprete del film Celeste Dalla Porta, attraverso la quale Sorrentino rende omaggio alla bellezza della sua Napoli, che vince insieme allo straordinario protagonista di Familia Francesco Gheghi, premiato anche per il Cameo dell’anno in Fuori di Mario Martone. A Gabriele Mainetti, Nastro d’Argento per la migliore regia dell’anno per La città proibita, film che ottiene il Nastro anche per il sonoro in presa diretta di Angelo Bonanni premiato anche per Hey Joe di Claudio Giovannesi.

Un riconoscimento corale anche a un altro dei film più amati dell’anno: Follemente di Paolo Genovese, Migliore commedia e con Pilar Fogliati, migliore attrice di commedia. A Genovese anche il Premio Hamilton Behind the camera, prestigioso riconoscimento nato a Los Angeles, da anni nel palmarès dei Nastri d’Argento. Premio Speciale BNL BNP Paribas 2025 a Francesco Costabile per Familia. Nastro d’Argento speciale a Luca Zingaretti per La casa degli sguardi, con il giovane protagonista Gianmarco Franchini premiato ai Nastri D’Argeno 2025 dalla Fondazione Nobis. Ad Andrea Segre, anche regista del film, e Marco Pettenello per Berlinguer – La grande ambizione il Nastro Siae per la sceneggiatura: ai due vincitori, come a tutti i talenti segnalati per la scrittura, con i Nastri anche le simboliche Penne d’Argento Campo Marzio per sottolineare il valore della sceneggiatura. E sempre in tema di scrittura, il Nastro per il miglior soggetto originale è andato a Enrico Audenino e Valerio Mastandrea per Nonostante. Menzione speciale alla qualità de Gli immortali di Anne Riitta Ciccone.

Nastri d’Argento a Tonino Zera per la migliore scenografia e a Massimo Cantini Parrini per i costumi, entrambi per Le Déluge Gli ultimi giorni di Maria Antonietta. Per la musica Nastro d’Argento per la migliore canzone originale a Canta ancora scritta e interpretata da Arisa con le musiche di Giuseppe Barbera, dal film Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri. E proprio al giovanissimo protagonista Samuele Carrino, il Premio Nuovo Imaie che va quest’anno anche a Ludovica Nasti già premiata da Nuovo Imaie per la serialità e per la prima volta alle prese, nel cinema, con la leggerezza della commedia ne La storia del Frank e della Nina di Paola Randi. I prestigiosi premi Biraghi sono andati a Celeste Dalla Porta, la Parthenope di Paolo Sorrentino, e a Francesco Gheghi, interprete di Familia. A Rachele Potrich, l’esordiente più giovane della stagione in Vermiglio di Maura Delpero, il Premio Graziella Bonacchi che i Nastri d’Argento condividono con le attrici e gli attori dell’Agenzia TNA guidata da Moira Mazzantini per ricordare ogni anno un’agente straordinaria che ci ha lasciato troppo presto, consegnato in quest’edizione da Valentina Cervi.

Ed è approdato a Roma, dopo tanti anni a Taormina, il Premio Nino Manfredi,  riconoscimento al talento versatile di Barbara Ronchi: “un’attrice come poche nel panorama degli ultimi anni, capace di essere intensa e brillante, drammatica e irresistibilmente  comica – si legge nella motivazione del Premio condiviso dai Nastri d’Argento con la famiglia Manfredi –alternando una stagione di commedia alle interpretazioni intense di film e personaggi molto diversi tra loro, dal monologo disperato di Non riattaccare con la regia di Manfredi Lucibello al ruolo dolente della madre di Familia di Francesco Costabile, alla semplicità militante della protagonista de Il treno dei bambini di Cristina Comencini, alla leggerezza della segretaria con la testa tra le nuvole nel mondo del porno di Riccardo Schicchi in Diva Futura di Giulia Louise Steigerwalt, senza dimenticare Nonostante, diretta da Valerio Mastandrea. A premiarla, Luca e Roberta Manfredi con il figlio Leonardo Simone appena diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Le nostre videointerviste sul blu carpet dei Nastri d’Argento 2025: