Myss Keta presenta l’EP ‘Il cielo non è un limite’, videoincontro

di Patrizia Simonetti

Fuori venerdì 13 novembre Il cielo non è un limite, nuovo EP di Myss Keta che l’artista milanese, vista a Sanremo 2020 in duetto con Elettra Lamborghini e a fianco di Nicola Savino ne L’altro Festival, ha presentato oggi in una conferenza stampa via Zoom con grande entusiasmo: “un po’ come Carpaccio Ghiacciato aveva raccontato un mondo marittimo, con questo EP ci siamo focalizzati su un altro elemento naturale che è l’aria e quindi il cielo” ha spiegato in apertura del nostro videoincontro, immagine evocativa e ispiratrice quella di un aereo che solca l’aria e che dalle finestre dalle quali lo guardiamo, offre l’errata sensazione di uno spazio limitato dai contorni del nostro sguardo e delle nostre case, mentre invece il cielo è infinito, così come gli spazi dentro di noi. Sette tracce, inclusi i singoli Giovanna Hardcore e Due che lo hanno anticipato, prima fra tutte quella che dà il titolo alla raccolta, ovvero Il cielo non è un limite, che, complice il suono ipnotico di un organo, sprona le menti più aperte a non fossilizzarsi e a continuare a sognare che, in un periodo come questo, può apparire davvero come una provocazione. Ma lei è Myss Keta…  

Il cielo non è un limite esce solo in versione digitale, per Island Records/Universal Music Italia. A firmare la produzione dei pezzi è RIVA, mentre le collaborazioni a titolo compositivo sono quelle di Populous e Unusual Magic, poi ci sono un feat. di Priestess e un cameo di Lilly Meraviglia. Ognuna delle sette tracce rivela e rende protagonista una Myss, tante doppelganger, se vogliamo affiancare loro una valenza oscura e un po’ deviante, quante le personalità e i personaggi che Myss Keta riesce a controllare e in cui può calarsi, ma non sempre senza entrare in confusione. Tanto l’importante, dice, è liberarsi. Accompagnate da sonorità house, synth wave, electropop, beat e atmosfere rarefatte e oniriche, e suoni “più clubbing – dice – proprio ora che nei clu non ci possiamo andare ma possiamo rendere club le nostre case“, e una vocalità sempre uguale e sempre differente che tra il cantato e il recitato si dipana tra l’inglese, il tedesco e pure il greco antico, ecco affiorare di pezzo in pezzo l’eretica Giovanna Hardcore ( e ho detto Hardcore…) che già conosciamo, la mistress felina di GMBH, la divinità moderna Diana, la rider post apocalittica di Rider Bitch, l’osservatrice e l’osservata di Photoshock, fino a Due che chiude l’ascolto Il tutto immaginato come un rave all’ultimo piano di un grattacielo di vetro e acciaio. Myss Keta vede così il mondo e le sue nefandezze, e le ferite del nostro tempo. Ecco il nostro videoincontro con Myss Keta che ci illustra Il cielo non è un limite traccia per traccia, e con la quale parliamo anche di vocalità e della neo eletta videpresidente americana Kamala Harris: