Matrimonio a prima vista, come sposare uno sconosciuto e viverci per un mese

di Patrizia Simonetti

In effetti capita che dopo anni e anni di matrimonio ci si renda conto di non conoscere minimamente la persona alla quale ci si è legati, per così dire, per tutta la vita. E allora? E allora perché non rischiare volutamente a arrivare all’altare non avendo la benché minima idea di chi troveremo ad offrirci anello e fedeltà finché morte non ci separi? Più o meno questo lo spirito di Matrimonio a prima vista Italia, versione nostrana del format Married at the first sight, reality americano basato su una serie danese, in prima visione assoluta da stasera, giovedì 19 maggio, alle 21.10 su Sky Uno HD, prodotto da NonPanic, firmato da Novella Tei, Giona Peduzzi e Francesco Foppoli e diretto da Alessandro Tresa. Tre coppie si sposano al buio (non in Chiesa ovviamente) e provano a convivere per 5 settimane e, strano a dirsi, qualcuno lo ha definito persino un esperimento scientifico.

9 in tutto le puntate. Si parte dai 700 candidati che vengono selezionati da esperti quali Mario Abis, sociologo docente allo IULM di Milano, Nada Loffredi, sessuologa, psicoterapeuta e docente di psicologia all’Università La Sapienza di Roma, e Gerry Grassi, psicologo, psicoterapeuta e direttore Clinico del Centro TIB (Terapie Innovative Brevi). Come in ogni reality che si rispetti, si comincia infatti dai casting, ma invece che farli cantare o esibire nella loro arte preferita, i magnifici tre sottoporranno gli aspiranti sposi del last minute a raffiche di domande sul loro passato e presente, poi, in base alle informazioni raccolte, e secondo “metodi scientifici”, formeranno le tre coppie che parteciperanno allo show-esperimento e sappiamo già che una sarà di Roma e le altre due di Milano e dintorni. Sarà la produzione a inviare loro le partecipazioni al loro stesso matrimonio del quale dovranno informare familiari e amici, e non tutti la prenderanno benissimo. Poi il via alle danze, ovvero alla scelta dell’abito, delle bomboniere, del pranzo o della cena, l’organizzazione del viaggio di nozze, fino all’incontro davanti al sindaco di turno con il proprio consorte sconosciuto e… la luna di miele. Infine il ritorno a casa e la vita vera: per fortuna dopo 5 settimane potranno decidere se divorziare o vivere per sempre insieme felici e contenti. Ha un senso? A voi l’ardua sentenza.

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