Massimo Popolizio in Un nemico del popolo, videointervista

di Patrizia Simonetti

Massimo Popolizio torna sul palcoscenico del Teatro Argentina di Roma, di cui è regista residente e al quale il Teatro di Roma ha affidato tre produzioni in un triennio: dopo il grande successo di Ragazzi di Vita di Pier Paolo Pasolini, da mercoledì 20 marzo, e fino al 28 aprile, è regista e protagonista, nel ruolo del Dr. Stockmann, di Un nemico del popolo di Henrik Ibsen, un classico, una “commedia drammatica” di  stringente attualità che indaga sui temi del potere e della corruzione, raccontando il rischio che ogni società democratica corre se guidata da qualcuno che è corrotto e soprattutto se la maggioranza resta inerme a difendere e salvaguardare esclusivamente il proprio interesse. Al centro un conflitto politico e morale che mette due fratelli l’uno contro l’altro: il Dr. Tomas Stockmann, medico, scopre che le acque termali della sua città sono inquinate e il sindaco Peter Stockmann, che è suo fratello, insabbia la questione perché una denuncia infrangerebbe i sogni collettivi di benessere. Dunque meglio chiuderle aspettando la bonifica per una questione di etica ambientale o meglio continuare a promuoverle per il bene economico della città? Le regole della vita di una democrazia, con i suoi paradossi raccontati in un testo del passato attuale e forte, sono per il regista/attore molto interessanti da riproporre in tempi come i nostri, così come la sfida della messa in scena, attiva e ricettiva. “Un nemico del popolo è un testo un po’ provocatorio ma ricordiamoci che è una commedia – ci racconta Massimo Popolizio nella nostra videointervista – il protagonista dice ‘la verità apparterrà sempre e solo alle minoranze, la maggioranza non ce la farà mai a far partire la verità’ e lo abbiamo fatto prima delle elezioni, giuro… potrebbe far riflettere, ma anche ridere…” Poi scherza sulla longevità del cast: “è uno spettacolo completamente diverso da Ragazzi di vita, con attori importanti tra i 40 e i 60, che siamo una specie in via di estinzione…” Sul palcoscenico anche Maria Paiato, Tommaso Cardarelli, Francesca Ciocchetti, Martin Chishimba, Maria Laila Fernandez, Paolo Musio, Michele Nani, Francesco Bolo Rossini, Dario Battaglia, Cosimo Frascella, Alessandro Minati, Duilio Paciello, Gabriele Zecchiaroli. La nostra videointervista a Massimo Popolizio: