Ma per favore con leggerezza: all’opening della casa dei sogni tra arte, design e vip (Video e Gallery)

di Patrizia Simonetti

Ma per favore con leggerezza, raccontami ogni cosa, anche la tua tristezza”. I versi di Patrizia Cavalli da Le mie poesie non cambieranno il mondo del 1974, ispirano il titolo, e non solo, della mostra allo Spazio Giallo, nel cuore di Roma, trasformato in una casa piena di colori, cristalli, specchi, fotografie, abiti lughissimi e leggeri, bicchieri, mosche di vetro, divani rosa, lampade, luci, libri, tra un salotto, uno studio, una cucina e una camera da letto senza letto. Tutto è arte e design, e passiamo da una stanza ad un’altra senza attraversare porte, in un’atmosfera onirica un po’ anni Sessanta, con una meravigliosa colonna sonora in linea per sottofondo.

La sensazione che ci avvolge è morbida e serena, la curiosità di scoprire cos’altro c’è da vedere dietro l’angolo ci fa affrettare il passo, tanto poi, tornando indietro, ci godiamo il tutto. Carolina Levi e Anne-Claire Meffre le curatrici di questa sorta di sogno ad occhi aperti, quelli che quando ti svegli vorresti riaddormentarti per tornarci dentro. Di tristezza non parlerei in realtà, forse giusto un po’ di malinconia per quei colori un po’ persi negli anni, qualche riflessione sulle epoche andate, atmosfere e cromie accendono la memoria, ma poi arrivano i pop corn e il vino, e tutto torna a posto e si sorride. Plauso dunque agli artisti che hanno dato vita a Ma per favore con leggerezza.

Lorenzo Castore porta le sue foto dedicate alla casa di Patrizia Cavalli, quelle già esposte al MACRO, qui accompagnate da manifesti inediti. Ludovica Gioscia espone tessuti leggeri e fluttuanti, arazzi ondulati e dorati che riportano al celebre specchio Ultrafragola di Ettore Sottsass, con un omaggio a sua figlia Aria, a prendere vita sono relazioni e affetti. Pia Glassworks crea con il vetro il racconto della vita che prende e che dà e di chi cambia, così come Simone Crestani trasforma lo stesso materiale sincero in forme artistiche e naturali.

Stephan Hamel riempie lo scaffale giallo della sua serie di dipinti con la Madonna della Guadalupe e Godzilla, resilienti, entrambi, all’autosabotaggio umano, e c’è pure un omaggio alla vittoria del Napoli in campionato. Astrid Luglio ci propone i suoi calici da vino singoli e solitari, non ce n’è uno uguale all’altro, come noi tutti. Sofia Elias ci regala l’allegria delle sue forme e dei suoi colori, oggetti pop che tutti vorremmo avere e indossare, invece lo fanno solo le star, come le sue divertenti borsette storte, rosse, azzurre e fucsia… Delfina Scarpa, in collaborazione con Paraná Studio, ci fa luce con le sue lanterne. A Tommaso Cascella dobbiamo due sedie scolpite e il letto che non c’è. 

E ancora, Lucas Zito con le sue lampade Buoy, Lessico Familiare con i suoi abiti da tessuti recuperati, Alice Casana anche lei con la sua opera fatta di fili, la galleria ADA di Carla Chiarchiaro con i disegni inediti di Pietro Librizzi sugli Appunti da un viaggio non fatto, Filomena Smola, Chiara Berta, SoniaQQ, Benedetto Pietromarchi, Gala Rotelli, Ccontinua + MAMT, Betterpress Lab con Tommaso Garavini e Antiques Par Force con le loro opere. 

All’opening di Ma per favore con leggerezza tanti volti noti, da Iaia Fiastri, che ha regalato agli ospiti Sempre aperto teatro, lettura concerto dedicata a Patrizia Cavalli che lei stessa ha interpretato, accompagnata dai musicisti Diana Tejera e Fernando Pantini; YoY Performing Arts con Ti ricordi il futuro?, una performance toccante curata da Eleonora Tempesta che si è avvalsa delle coreografie di Emma Zani e Roberto Doveri, le musiche di Timoteo Carbone e i costumi di Hache Official. E a godersi con noi la festa per la mostra, che resterà aperta fino al 30 novembre, tra gli altri Angela Curri, Bianca Nappi, Filippo Tirabassi, Chiara Ricci, Giovanna Caruso Fendi, Leonardo Pazzagli, Ignazio Oliva. Il nostro video e la nostra galleria fotografica dell’opening di Ma per favore con leggerezza: