Luca Zingaretti dirige e interpreta The Pride: gay o no, il coraggio di essere ciò che si è nel profondo. La nostra videointervista

di Genny De Gaetano

Due storie sulle scelte umane, su come tutti, eterosessuali o gay, prima o poi devono capire chi sono davvero e cosa vogliono dalla vita, che si svolgono a Londra in tempi diversi: nel 1958 quando l’ex attrice Sylvia, che ha appena superato un esaurimento nervoso sta per uscire a cena con il marito e con Oliver, che scrive libri per ragazzi e lei ne disegna le illustrazioni, e oggi, nel 2015, quando il giornalista Oliver si è appena lasciato con il fotoreporter Philip che ha amato per due anni e Sylvia, che conosce bene entrambi, cerca di capire perché. Arriva da Torino e approda stasera, martedì 24 novembre, al Teatro Argentina di Roma dove resterà fino al 6 dicembre per poi continuare a girare l’Italia, The Pride, scritto da Alexi Kaye Campbell, drammaturgo e attore americano di origini greche, e tradotto da Monica Capuani, con Valeria Milillo, Maurizio Lombardi, Alex Cendron e nel ruolo di Philip, Luca Zingaretti che è anche il regista dello spettacolo. La nostra videointervista:

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