Omicidi e indagini sì, ma soprattutto amore, quello passionale che annienta e travolge pregiudizi e dubbi sulle differenze di età, e quello più tranquillo che, un po’ più avanti nella vita, regala una femminilità ritrovata e che tuttavia emoziona tanto quanto il primo, del quale è di certo più inaspettato. Tutto ciò nel Le indagini di Lolita Lobosco 2, ovvero dell’avvenente vicequestore del commissariato di polizia di Bari nato dalla penna di Gabriella Genisi e interpretato da Luisa Ranieri, con la regia di Luca Miniero, da domenica 8 gennaio su Rai1.
Una seconda stagione annunciata un po’ da tutti come migliore della prima, anche da Luca Zingaretti, marito della protagonista e coproduttore della serie con la sua Zocotoco a fianco della Bibi film: “ne vado particolarmente fiero – ha detto in conferenza stampa – il regista ha fatto qui meglio che nella prima stagione, così come gli attori e gli sceneggiatori. E come Luisa, che che ha dato a Lolita malinconia e indolenza assieme a ironia e voglia di vivere, e c’era bisogno di un personaggio come Lolita, donna forte, accogliente, mediterranea, calda, attaccata alle tradizioni ma proiettata verso il futuro”.
Lolita Lobosco è in effetti mille donne in una: è la donna del Sud in carriera; è la donna al comando di una squadra di uomini in un mondo da sempre gestito da maschi; è la donna consapevole del suo valore; è la donna ironica capace di scherzare anche su se stessa; è la donna che ammalia e conquista; è la donna che soccombe all’amore giovane decisa a goderselo fino in fondo; è la donna insicura che inevitabilmente scende a patti con la vita e con l’età; è la figlia; è la sorella; è l’amica. Ed è molte altre donne ancora.
In sei puntate nuove di zecca, con le ultime tre non legate ai romanzi della Genisi ma a soggetto originale, Le indagini di Lolita Lobosco 2 ci riporta dunque in quella Bari multicolore e viva, molto più che nella prima stagione girata in pieno lockdown. Dove la gente comunque si ammazza come non ci fosse un domani per nessuno. Un delitto a puntata che il vicequestore Lobosco risolverà egregiamente grazie al suo intuito, alla sua professionalità e anche alla squadra. E nel frattempo, nonostante continui a resistere alle pressioni sociali per lo più destinate a ogni donna adulta che non sia sposata e non abbia figli, e sempre incline a scelte che non comportino un cambiamento di prospettiva, compie quel passettino verso Danilo, giovane e prestante giornalista, interpretato da Filippo Scicchitano, innamorato perso di lei che con lei vuole andare a convivere. E lei, che sbaglia sempre ma non si arrende mai, che tanto le craniate nella vita fanno solo che bene, decide di provarci.
Nel frattempo, se nella prima stagione si era presentato il suo ex Paolo, dal lontano passato stavolta torna l’affascinante e tenebroso Angelo, un amico d’infanzia e forse qualcosa di più per Lolita, cui dà volto e tutto il resto Mario Sgueglia. Mentre Danilo dopo la vacanza in Egitto saltata per un caso che Lolita non ha voluto mollare, decide anche lui di dedicarsi di più al suo lavoro e di allontanarsi per un po’.
Lolita dunque continua a destreggiarsi tra passione e desiderio che riempiono la sua vita privata, e ricerca della verità che resta il suo punto fermo della sua sfera professionale. E non smette neanche di cercare l’assassino di suo padre che, a suo modo, si era sacrificato per la figlia collaborando, da contrabbandiere pentito, con la polizia per permetterle di entrare in Accademia e diventare poliziotta a sua volta. Ed è proprio quell’uomo dal nome strano di Petresine (Aldo Ottobrino), la cui immagine troneggia sul muro della cucina e con cui sua madre Nunzia parla in continuazione.
Un po’ meno in Lolita Lobosco 2. Anche Nunzia infatti, magistralmente interpretata da Lunetta Savino, scopre che anche un po’ più avanti nella vita si può incontrare di nuovo l’amore, che forse parla meno di passione, ma molto più di affetto, compagnia, semplicità e grazia. Nunzia, sempre alla guida di un famiglia tutta al femminile, continuerà anche nel suo ruolo di imprenditrice, grazie al bed and breakfast gestito con la figlia minore. Di questo e di altro ancora abbiamo parlato nelle nostre videointerviste a Luisa Ranieri, Lunetta Savino, Filippo Scicchittano e Mario Sgueglia:
Le foto sono di Angelo Costanzo