Lol: chi ride è fuori. Vietato ridere, ma solo per loro

di Patrizia Simonetti

Come si fa a non ridere se Elio di infila nella Gioconda di Leonardo e balla il tip tap per dieci minuti di fila con i calzini calati, o Lillo si trasforma in Posaman, il nuovo supereroe che l’unico superpotere che ha è mettersi in posa quando lo chiami? E se noi ridiamo, loro non devono farlo o vengono eliminati. Si chiama proprio Lol: chi ride è fuori il nuovo programma di Amazon Prime Video che ha dilagato in questi giorni pasquali appena trascorsi scatenando il web. L’idea arriva niente meno che dal Giappone che vanta il format originale, dilagato poi in molti paesi anche europei. In Italia sono già in piattaforma le prime quattro puntate, mentre le ultime due sono attese per domani, giovedì 8 aprile. E vi consigliamo di non perderle. Perché in Lol: chi ride è fuori non si ride di satira sottile, di collegamenti logici per cui si deve pensare e ragionare, di citazioni che necessitano di memoria e cultura generale o storica: si ride del nulla assoluto, di una smorfia, di una barzelletta, di un travestimento buffo, di una trovata semplicemente comica, di una parolaccia buttata là, di un racconto surreale, di una danza inaspettata e comica, di tutto ciò che fa ridere dalla notte dei tempi, per cui si ride e basta. Viva la faccia.

Oltre ai già citati Elio e Lillo, chiusi nel colorato salotto provvisto di spogliatoio/guardaroba e palchetto per le esibizioni, in Lol: chi ride è fuori ci sono Frank Matano, Caterina Guzzanti, metà dei Jackal ovvero Ciro e Fru, Katia Follesa, Pintus, e pure Michela Giraud e Luca Ravenna, stand comedian e conduttori all’occasione. Dieci comici di professione dunque, a parte Elio che è piuttosto un fenomeno surreale a largo raggio, rinchiusi per ben sei ore tutti insieme, ma ai quali è assolutamente vitato ridere l’uno dell’altro e persino di sé stessi, cosa piuttosto difficile soprattutto in una situazione del genere, dove ogni tanto qualcuno parte a sorpresa con il suo mini show o dice una cosa talmente scema che non puoi non esplodere, per lo più se stai tenendo le labbra serrate da un po’ con escamotage e soluzioni fai da te ancor più esilaranti.

I dieci sono osservati da una stanza dei bottoni al di là di un corridoio rosso da Fedez e Mara Maionchi: spetta al primo beccare chi ride o anche solo chi accenna un sorriso di troppo per premere il bottone rosso lanciando l’allarme, attraversare il suddetto corridoio e ammonire il peccatore con il cartellino giallo, come in una partita di calcio, per poi tornare con il cartellino rosso e mandarlo a casa al suo secondo ridanciano errore. Non vi diciamo chi è uscito finora per non privarvi della sorpresa. La Maionchi fa la Maionchi: ride a crepapelle – e lo fa pure Fedez – e ogni tanto si diverte a schiacciare un bottone a sorpresa per vedere l’effetto che fa. Dalla sirena che interrompe il gioco perché qualcuno ha riso al suono della ripartenza della gara, e cioè in quel breve lasso di tempo, tutti possono allentare le ganasce e ridere quanto vogliono purché alla prima nota della ripresa del gioco le facciano prontamente rientrare e rifarsi seri.

Leggero come l’aria, in Lol: chi ride è fuori (qui il video trailer) non si vede una mascherina e non si accenna mai alla pandemia, neanche nei monologhi o nelle battute, che sono spontanee, almeno apparentemente, e mirate esclusivamente alla risata, quella liberatoria e pura, di cui tutti noi in questo periodo abbiamo davvero bisogno. I comici, come gli antichi giullari di corte, tornano quindi alle origini della loro funzione: rallegrare e scacciare per un po’ i pensieri della corte e del popolo. Che non vuol dire essere scemi, tutt’altro. Speriamo sin d’ora in una seconda stagione. Allegramente.