Era il 1816 quando fu pubblicato il racconto Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi dello scrittore e compositore romantico tedesco E.T.A. Hoffmann, una storia che si svolge la sera della vigilia di Natale in casa Stahlbaum, dove Fritz e Maria scartano i loro regali assieme al padre e al padrino, dottor Drosselmeier. Tra questi Schiaccianoci che diventa il preferito di Maria, un pupazzotto di legno in grado di aprire i gusci di noci, la storia prosegue poi con la visita notturna del Re dei Topi in camera della ragazzina, battaglie, altre favole e regni paralleli. La storia fu riscritta una trentina d’anni dopo da Alexandre Dumas e in questa nuova versione messa in musica da Pyotr Ilyich Tchaikovsky e portata sul palcoscenico in veste di balletto rappresentato per la prima volta pochi giorni prima del Natale del 1892. La versione Disney intitolata Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, diretta da Lasse Hallstrom e Joe Johnston, in sala da oggi, mercoledì 31 ottobre, cambia non poco la trama originale. Fritz e Maria hanno un’altra sorella che si chiama Clara, ha 14 anni e va pazza per la scienza e le invenzioni, una ragazza avanti nel tempo insomma, differente da ciò che le fanciulle erano o dovevano essere così come sembra fosse stata sua madre, e come è il suo padrino Drosselmeier, ed è lei a diventare la vera protagonista della storia, quella che varcherà la soglia del Regno conosciuto per un mondo parallelo dove pupazzi si trasformano in umani e viceversa, le fate buone anche se con le ali rosa e i capelli che sembrano di zucchero filato in realtà non lo sono, e dove per vincere e riportare giustizia e pace devi attingere da te stessa, dalla tua onestà, capacità, dal tuo coraggio e dal tuo altruismo, che poi si chiama forza interiore, anche se è rinchiusa in un cofanetto a forma di uovo difficile da aprire, dal quale però poi uscirà la musica ballata per la prima volta da mamma e papà. La ricerca di una chiave d’oro per aprire quel regalo postumo della madre dà il via alla sua avventura. Dunque tutta un’altra storia. “La storia è cambiata molto nel corso degli anni – dice Lasse Hallstrom – la versione di Alexandre Dumas era meno spaventosa e successivamente è stata adattata in un balletto con le musiche di Pyotr Ilyich Tchaikovsky. Le musiche sono sempre state molto affascinanti per me. Ogni allestimento di questo balletto è unico nel suo genere e si evolve nella mente dei suoi creatori. Noi abbiamo fatto la stessa cosa. Stiamo aggiungendo qualcosa alla storia”.
La magia Disney ne Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni non si discute, i colori della Terra dei Fiocchi di Neve, della Terra dei Fiori, della Terra dei Dolci e del Regno dell’esiliata, a torto, madre Cicogna che tanto ricorda il circo di American Horror Story sono fantastici e ti portano davvero in un mondo parallelo, la dedizione del soldato Philip che poi è lo Schiaccianoci e la scelta di farlo interpretare a Jayden Fowora-Knight è molto bella e azzeccata, che dire poi delle interpretazioni di Keira Knightley, Helen Mirren e Morgan Freeman, e anche la protagonista, Mackenzie Foy, non è male: “Clara è una persona davvero complessa – dice del suo personaggio – è piena di emozioni diverse: sta soffrendo, ma non vuole che gli altri se ne accorgano. Inoltre, è una giovane donna intelligente all’interno di una società vittoriana e per questo motivo viene emarginata, non si rende ancora conto che si tratta di una qualità meravigliosa”. Clara capirà infatti con il tempo che la sofferenza si può vivere in tanti modi, che bisogna fidarsi di sé stessi e del proprio istinto e che la propria natura non va forzata. E che anche i topi possono essere qualcosa di più di fastidiosi e pericolosi roditori da ammazzare. Ed è meravigliosa la performance finale dei grandi ballerini classici Misty Copeland e Sergei Polunin perfettamente in armonia con le atmosfere del film, quindi non alzatevi subito quando credete che il film sia finito perchè sì che arriva il bello… Eppure, rispetto agli altri film Disney, ne Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni sembra che manchi qualcosa: la parte iniziale è forse troppo lenta, l’azione relegata tutta dalla metà del film in poi e forse qualche bambino potrebbe annoiarsi. I cambiamenti della storia originale poi passeranno certo inosservati al pubblico più giovane, ma qualche cultore dal gusto puro potrebbe storcere il naso. Per il resto, come detto, la magia Disney è indiscutibile e per un film natalizio arrivato per Halloween va bene così.