Un affresco di suoni e voce
. Emozioni che si librano nell’aria e, insieme, fanno battere forte il cuore. È la piccola meraviglia che si ripete a firma di Ferruccio Spinetti e di Petra Magoni, alias Musica Nuda. E non a caso il nuovo progetto del sodalizio artistico si chiama proprio Little Wonder, in uscita il 31 marzo in Italia e il 20 aprile in Francia, ma già presentato al pubblico con due anteprime nelle Marche, il 20 marzo al Teatro della Fortuna di Fano e il giorno seguente al Teatro Comunale di Porto San Giorgio. Poi li abbiamo incontrati noi, insieme, naturalmente.
Come nasce questo progetto?
È nato per ritornare alle origini. Nel primo disco nel 2003 c’erano tutte cover. In questi anni sono successe tante cose. Nei dischi avevamo numerosi ospiti – racconta l’artista casertano – addirittura nell’ultimo lavoro di due anni fa, Bandalarga, c’era un’intera orchestra di ben 50 elementi. Siamo voluti tornare al nostro format originario, solo una voce e un contrabbasso che poi è il marchio che ci contraddistingue da sempre ed è la nostra forza, anche se può sembrare assurdo essendo solo in due.
Perché avete scelto il titolo Little Wonder?
Forse può sembrare un po’ presuntuoso perché vuol dire piccola meraviglia. Però ci sono tanti modi di intenderla – spiega la cantante pisana – Sicuramente è la nostra meraviglia di essere ancora qui dopo dodici anni con tutta questa energia e questo divertimento nel fare quello che facciamo.
Lo dici quasi incredula…
Sì, tutt’ora quando suoniamo dal vivo capita una cosa particolare: Ferruccio oppure io stessa faccio una nota, ci guardiamo e ci stupiamo noi per primi. E poi c’è lo stupore che vediamo in chi ci ascolta. Perché comunque in un mondo pieno di effetti speciali, questi palchi farciti di tutto e di più, alla fine forse stupisce più la forza di due persone che fanno quello che sanno fare.
È il vostro ottavo album: c’è un filo sottile che li unisce dal primo all’ultimo?
Sicuramente il nostro suono. Perché la cosa più assurda è che se scorri la tracklist o vieni ad un nostro concerto, puoi vedere che si spazia da Sting al Tuca Tuca di Raffaella Carrà passando per Monteverdi piuttosto che i Beatles.
Addirittura nel disco suonate Sei forte papà: ascoltandola i più anziani torneranno bambini, era una hit di Gianni Morandi degli anni 70…
Te la ricordi? Noi l’abbiamo suonata come se fosse un vero e proprio standard alla stregua di Over the Rainbow o My funny Valentine (sorride Spinetti mentre la sua metà musicale ci tiene a precisare): Non l’abbiamo presa in giro, anzi. Ce l’abbiamo tutti un po’ nella memoria di bambini e quindi c’è un effetto nostalgia in realtà, non è uno scherzo e basta. Poi però si ride anche perché c’è Ferruccio che risponde Si alle mie domande Lo prendi papà?
Provate a fare un bilancio di questi primi 12 anni di carriera. A che punto siete?
Anche per l’età che abbiamo, 44 io e quasi 43 Petra, siamo a un punto di maturità. Che passa per l’esperienza di Musica Nuda ma anche per le tante esperienza parallele che ci siamo ritagliati nel poco tempo libero, perché secondo noi si cresce molto anche frequentando altri musicisti. Poi tutte queste energie e esperienze ritornano all’interno di Musica Nuda. Quindi siamo a un momento di giusta maturità che ci permette con maggior cognizione dei nostri limiti, ma anche delle nostre qualità, di mettere a fuoco un determinato repertorio e delle canzoni.
Se doveste dire: ci piacerebbe fare un disco con…?
Beh, ultimamente ultimamente mi piace tantissimo Benjamin Clementine – rivela la Magoni – ha una voce incredibile e suona il pianoforte. Poi mi piace il trombettista Ibrahim Maalouf, ma se devo dire un nome più popolare e buttarla grande grande dico Sting!
Avete visto ultimamente concerti che vi hanno colpito particolarmente?
A Parigi l’anno scorso ho visto Tuck & Patti – il ricordo di Spinetti – questo duo che va avanti da più di 25 anni, chitarra e voce. E sono il nostro esatto opposto. Lei ha una voce molto grave e lui è un chitarrista che sta più sulle frequenze alte.
Io invece ho visto un bellissimo concerto di Uri Caine e Paolo Fresu – aggiunge lei – mi piacciono molto questi concerti dove entri in un modo e esci arricchito. Intanto però ho preso i biglietti per quest’estate per andare a vedere gli AC/DC!
Perché anche Petra Magoni, dalla voce tagliente e raffinata, non sa resistere alla corrente ad alta tensione dei profeti dell’hard rock.
TRACKLIST
1 – Is This Love (B.Marley)
2 – Ain’t No Sunshine (B. Withers)
3 – Practical Arrangement (Sting)
4 – Quand Il Est Mort Le Poète (Becaud)
5 – Tout S’Arrange Quand On S’Aime (Mogol-Piero Soffici-Testo francese: André Salvet-Claude Carrère)
6 – Al Freddo al Freddo (Kholoda) (Vladimir Vysotskij Semenovich-Sergio Secondiano Sacchi)
7 – Un vecchio errore (P. Conte)
8 – Io sono metà (Magoni – Spinetti – Pacifico)
9 – Sei forte papa’ (Stefano Jurgens-Bruno Zambrini)
10 – Far niente (Bom tempo) – (C.Buarque-Bardotti)
11 – La Vie En Rose (Édith Piaf – Louis Gugliemi)