Una pandemia ammazza tutti gli uomini della terra
. Non un terremoto che spazza via le città, le strade, gli alberi e i palazzi, ma un virus che colpisce solo gli esseri umani, così il paesaggio appare intatto, ma completamente e inesorabilmente vuoto e silenzioso. In realtà non c’è traccia neanche di cadaveri, né tanto meno di morti viventi, ma non c’è bisogno di andare a cercare il pelo nell’uovo e tanto meno il cadavere nel suo letto, perché non è questo il senso della storia raccontata in The Last Man On Earth, serie americana dissacrante, comica e divertente che tanto successo ha avuto lo scorso marzo in patria, scritta, prodotta e interpretata da Will Forte (Saturday Night Live, 30 Rock e How I met your mother) diretta da Phil Lord e Christopher Miller (22 Jump Street), da stasera in prima visione assoluta alle 23.15 su Fox Comedy.
Comunque, siamo nel 2019 e c’è rimasto un uomo, un solo uomo su tutta la faccia della terra, o almeno così pare. Non è un fico Phil Miller, 40 anni circa, e non è certo un eroe, eppure pare che tocchi proprio a lui il compito di ripopolare il pianeta. Ma andiamo con ordine.
Phil gira per tutto il Nordamerica su un pullman alla ricerca di eventuali sopravvissuti, ma non ce n’è, così lancia fuochi d’artificio, grida in un megafono, scrive e lascia messaggi sui cartelloni pubblicitari e alla fine se ne torna a casa a Tucson, in Arizona. Si sceglie una bella villa in cui vivere che presto ridurrà una discarica, e si rassegna a fare quello che gli pare, tanto nessuno potrà mai rimproverarlo o fermarlo: così fa i suoi bisogni nella piscina , beve senza tregua, fa il bagno nella vodka, gioca a bowling lanciando palle non solo sui birilli ma pure contro lampade e acquari, se ne sta tutto il giorno in ciabatte e mutande senza fare niente e si diverte a fare razzia di ogni cosa al supermercato, non prima di aver lanciato il carrello contro pile di barattoli. Insomma, una pacchia.
Per un po’ tutto bene, poi comincia a disegnare facce su palle da baseball e da tennis e chiamarle per nome, proprio come Tom Hanks in Cast away, anche se lui nega, a se stesso, spudoratamente. Insomma, la follia sta per prendere il sopravvento, ma per fortuna dopo un paio d’anni ecco comparire all’improvviso l’ultima donna della terra, ma anche per lei vale il discorso “o almeno così pare”. Si chiama Carol (Kristen Schaal di Glee), non è bella, ma piuttosto pedante, noiosa e moralista nonostante tutto, riesce persino a farsi sposare con la scusa di dover ripopolare il mondo, del resto questo passa il convento. O forse no. Perché come spesso accade, il giorno dopo ecco comparire anche Melissa (January Jones di Terapia d’Urto), lei sì che è bella, e pure bionda, e Phil vorrebbe tradire con lei Carol quando, grazie ai fuochi d’artificio lanciati in Messico, mannaggia a loro, arriva Todd (Mel Rodriguez di Panic Room), e a Melissa ci pensa lui. Poi ecco anche la chef Gail che viaggia con Erica conosciuta alla Casa Bianca, e pure un altro Phil, affascinante ex-membro della Forze Speciali di cui sia Phil che Todd saranno gelosi.
Insomma, non c’è apocalisse che tenga alle insoddisfazioni della vita e alle imperfezioni dei rapporti umani, ma sempre meglio che restare da soli a disegnare faccine su palle da tennis.