L’Amica Geniale 3: videointervista a Gaia Girace e Margherita Mazzucco

di Patrizia Simonetti

Torna L’Amica Geniale, la serie evento di Rai 1 tratta dalla quadrilogia letteraria di Elena Ferrante. L’Amica Geniale 3, in onda da domenica 6 febbraio, porta sul piccolo schermo il terzo libro (Edizioni E/O) intitolato, come questa terza stagione televisiva, Storia di chi fugge e di chi resta, e la regia stavolta passa da Saverio Costanzo a Daniele Luchetti.

Siamo nei primi anni Settanta, non solo anni di piombo ma di venti di cambiamenti, di emancipazione femminile, di battaglie di lavoratori, e ritroviamo Lenù e Lila, sempre interpretate da Margherita Mazzucco e Gaia Girace, apparentemente in due lontanissimi mondi contrapposti. Tutto inizia a Milano con Lenù che firma autografi, in sottofondo la vecchia, già allora, Piove di Modugno: Elena infatti ha scritto un libro intitolato La divagazione, raccontando molto della sua storia e di quella dell’amica, che sta riscuotendo un grande successo. Sta anche per sposarsi con Pietro (Matteo Cecchi) cui vuole bene, ma forse non ama davvero, e che sta per traferirsi a Firenze, e a lei Firenze non piace. Ma “a noi donne viene dato il compito di essere felici per il loro successo” le dice la madre di Pietro (Adele Airota). Poco è cambiato, nonostante il tempo. Quella stessa sera Lenù incontra di nuovo Nino (Francesco Serpico), la sua passione di sempre, che però ancora una volta le parla di Lila descrivendola come “orgogliosa, pure troppo, incapace di adeguarsi alla realtà, fatta male nella testa e anche nel sesso”, e quest’ultima precisazione la manda in paranoia.

Ma questo è nulla rispetto al clima pesante e retrogrado in cui Elena è cresciuta e che ritrova tale e quale quando torna a casa a Napoli. Al rione nessuno le perdona le Sconcezze (questo il titolo della prima puntata de L’Amica Geniale 3) che ha scritto in quel suo libro definto osceno, e sua madre (Anna Rita Vitolo) non fa che urlarle contro che un matrimonio senza prete e senza festa non è un matrimonio, ma madre e figlia da tempo non si sopportano e se lo dicono in faccia senza troppi complimenti. Elena tuttavia è ancora fragile, una recensione negativa della sua opera prima sul giornale la devasta, e pensa subito a Lila: “tenevo al suo giudizio più che a quello di chiunque altro” racconta la sua voce fuori campo, che è sempre quella di Alba Rohrwacher.

Lila intanto ha lasciato il marito e vive con suo figlio e con Enzo (Giovanni Buselli) a San Giovanni a Teduccio. Lavora duro in una fabbrica di salumi in condizioni terribili di proprietà di Bruno (Francesco Russo), molto cambiato dai tempi della vacanza a Ischia. Il secondo capitolo che si intitola La febbre, si apre però a casa dei genitori di Lenù sulle note di Zum Zum Zum, la sigla di Canzonissima: Lenù ha comprato la TV a sua madre, e pure il telefono, perchè poi in fondo si vogliono bene. Si è fatta già sera quando Enzo e Pasquale (Eduardo Scarpetta) vengono a chiamarla perché Lila sta male. Lila è lei che vuole, solo Lenù, per raccontarle, quasi in preda al delirio, mentre ha “la testa che si scolla come carta da parati”, di quanto sia pesante la sua vita, del suo lavoro che è una “fatica brutta e umiliante”, delle molestie che subisce ogni giorno dai colleghi maschi, di come aiuta Enzo a studiare elettronica, tra algoritmi e codice binario – del resto tra le due l’amica geniale era lei – e del discorso a quei giovani comunisti rivoluzionari in buona fede cui chiede retorica: “ma che volete imparare da noi operai?”. Poi la straziante promessa strappata a Lenù: “guardami sempre – le dice – anche quando te ne vai a Napoli, così so che mi vedi e sto tranquilla” e le fa giurare di crescere lei suo figlio se dovesse morire. Elena non può negarsi, perché lo sa che se tutto questo non è successo anche a lei, è anche merito di Lila.

Continua a incollarci allo schermo la storia di queste due ragazze che si fanno donne in balia di amori, passioni, dolori, speranze, scoperte e disillusioni, in parte travolte dagli eventi e dalla storia, e al tempo stesso decise a prendere in mano le loro vite. E del loro legame che non è amicizia, e neanche un semplice rapporto di amore e odio, ma una sorta di cordone viscerale tenace e duraturo che le tiene unite anche quando la storia le separa, che le rende dipendenti l’una dall’altra, nonostante tutto. E nonostante gli uomini. Ci sarà una quarta stagione che chiuderà la serie, ma si andrà ancora più avanti negli anni per cui a dar volto a Lenù e Lila non saranno più Margherita Mazzucco e Gaia Girace che comunque rincontreremo presto in altri lidi. Ecco la nostra videointervista a Margherita Mazzucco e Gaia Girace, la risposta dei ragazzi della serie, e cioè di Matteo Cecchi, Francesco Serpico, Eduardo Scarpetta e Francesco Russo, alla nostra domanda sull’ambiguità e l’attualità dei loro rispettivi personaggi, ela videosintesi della conferenza stampa: