Olivier Fernandez vive da sempre d’arte. Pittore, ceramista e scultore, non poteva certo tralasciare la musica – passione ereditata dal padre pianista – infatti negli anni Sessanta suona come bassista ed è anche la voce di diversi gruppi del panorama rock capitolino di quel periodo. A Roma c’è nato, anche se poi si è trasferito con la famiglia prima in Francia e in seguito a New York, e ha sempre cantato in inglese proprio grazie alla pronuncia perfetta acquisita in America. Ha viaggiato tantissimo, quasi ovunque nel mondo, e ora ha deciso di dedicarsi alla sua passione per la musica e debutta con un album intitolato L’Aliante (Il popolo del Blues/Audioglobe) e cantato tutto in italiano. Un progetto musicale che sposa la filosofia della vita interpretata proprio come un viaggio e che infatti nasce da due incontri fondamentali: quello con l’amico Pericle Sponzilli (Reale Accademia di Musica, Fholks, P.I.S), protagonista della scena musicale romana degli anni Settanta, e quello con il compositore, produttore e arrangiatore Fabio Liberatori, fondatore degli Stadio, autore di tante colonne sonore per il Cinema, arrangiatore e produttore anche per Lucio Dalla e Ivan Graziani. L’Aliante racchiude nove canzoni che evidenziano le passioni musicali di Olivier Fernandez, dal prog al country rock, riadattate però per la prima volta in forma cantautorale italiana. “Affronto per la prima volta storie in cui sento di esprimermi liberamente e ritrovo una armonia in me stesso e con gli altri che mi fa sentire bene – racconta – cantare in italiano mi dà una sensazione che in inglese non ho mai avuto. In alcuni brani emerge il racconto di esperienze del passato, come nelle canzoni Srinagar e L’Aliante, che sono frammenti di memoria di viaggi in India negli anni della mia giovinezza. La dimensione del viaggio, le esperienze, gli incontri sono sempre fonti di ispirazione in tutta la mia attività creativa, sia nella musica che nelle altre forme artistiche figurative”. Poi sulla scelta del titolo Olivier Fernandez spiega: “ho immaginato di volare con un aliante sulla mia vita e di vedere dall’alto vari momenti, emozioni, ricordi. Questo disco è un progetto musicale frutto di una storia personale, non discografica; rappresenta una raccolta di diari di vita che ho accumulato nel tempo, la sintesi di anni di armonie, melodie e idee che mi portavo dentro e non volevo andassero perse. Le mie canzoni esprimono l’esigenza di raccontare scorci del mio passato e del presente, cantando per la prima volta in italiano”.
(Ph Leila Scarfiotti)