La Sirenetta: parlano Mahmood, Yana_C e Simona Patitucci

di Patrizia Simonetti

Si torna nel fondo del mare, tra creature mitologiche e colorate, pesci che parlano, granchi che elargiscono consigli, tritoni che regnano e giovani sirene che vogliono vivere e godersi il mondo, anche quello in superficie. Riecco La Sirenetta, sempre Disney ma stavolta in live action, con Ariel interpretata da Halle Bailey, una ragazza pesce di pelle scura, dunque, come Yana_C, al secolo Cristiana Cattaneo, al suo esordio da doppiatrice, che le presta la sua voce nelle parti cantate.

Inizialmente era un sogno e non ci credevo – rivela Yana CQuando ho capito che l’audizione che stavo facendo era per questo film, sono scoppiata in lacrime. Eravamo in Angola con mia mamma e ci siamo messi a piangere tutti. Poi per me è diventata una sfida: il mondo del doppiaggio è un mondo in cui non mi ero mai cimentata e il modo di cantare disneyano è molto più vicino al musical rispetto a quello che io sono abituata a fare, per cui è stato un lavoro molto emotivo ma anche tecnico, e molto divertente. Poi in questa versione della Sirenetta, sento anche di far parte in qualche modo del cambiamento. È stato molto importante essere presa per questo ruolo e spero di far arrivare anche agli altri l’emozione che ho provato io“.

Tratto dalla fiaba del 1837 di Hans Christian Andersen, e dal film d’animazione del 1989, La Sirenetta diretta da Rob Marshall è ambientato nella prima metà del 1800  su un’isola fittizia dei Caraibi e nelle acque circostanti. In fondo al mare vive Ariel, vivace sirena di 18 anni con una bellissima voce e in cerca di avventura. È la figlia minore di Re Tritone (Javier Bardem), che governa gli oceani dal suo regno sottomarino, e la più ribelle tra le sue figlie dei Sette Mari. Frustrata dai limiti della sua vita, Ariel è affascinata dal mondo in superficie, che però è abitato dagli umani, con cui il popolo del mare non può interagire, proprio su ordine di suo padre. Ma Ariel disobbedisce, incontra il principe Eric (Jonah Hauer-King) cui salva la vita, e per lei tutto cambierà.

Non prima però di aver subito un drammatico furto, quello della sua voce, da parte della strega del mare Ursula, interpretata da Melissa McCarthy e doppiata, sia nel parlato che nel cantato, da Simona Patitucci, che rivela: “Sono passati tre decenni – ero una bambina, ci tengo a precisarlo – era un appuntamento quello con Ursula perché già all’epoca venni selezionata dal maestro Piero Carapellucci, che era il responsabile delle versioni cantate italiane della Disney, proprio per questo personaggio. Io però  feci entrambi i provini, anche quello per Ariel, li vinsi entrambi e scelsi Ariel. Però Ursula mi era rimasta nel cuore e quando mi è stato proposto di partecipare a questo live action dandole la voce, l’ho preso proprio come un segno del destino. Era un cerchio che si chiudeva. O un altro cerchio che si apre, un otto, l’infinito. Per me è stata una grande emozione tornare in un ambiente non solo di lavoro, ma umano, molto speciale, ripensare a quello che è stato il cartone animato e cimentarmi finalmente con un personaggio che mi ha aspettato per tanti anni“.

Spicca tra le voci italiane quella di Mahmood alla sua prima esperienza da doppiatore che ne La Sirenetta fa parlare Sebastian, un rosso granchio, maggiordomo del Re: “Anche per me è un cerchio assurdo che va a chiudersi e poi a riaprirsi – dice MahmoodSin da bambino, essendo mia mamma sarda, ho sempre avuti un contatto con l’acqua molto forte. Andavo al mare, come primo sport lei mi ha iscritto in piscina… e quando ho visto i vari cartoni Disney, il mio focus è andato subito su La Sirenetta, che è un po’ anche quello che mi ha formato. Appena si è saputa la notizia che avrei doppiato Sebastian, i miei cugini, Andrea e Paola, hanno iniziato a mandarmi le foto da piccolo in cui li obbligavo a salire sugli scogli con me e a cantare le canzoni che cantava Simona ne La Sirenetta. Sono ancora scioccato e incredulo di risentirmi, quando vedo i trailer o i video di Sebastian, mi sembra assurdo perché se da piccolo mi avessero chiesto cosa avrei voluto fare da grande, io avrei detto questo. E anche per il clima che si è creato, non è stato solo un lavoro. Io non avevo mai doppiato e mi sono cimentato in una cosa totalmente nuova. Non è stato facile, ho dovuto impegnarmi per tanto tempo, mi sono rivisto tante volte l’originale a casa, prima di andare in studio… io un po’ alla fine mi sento Sebastian, io sono Sebastian…

La Sirenetta è dunque un film che parla di abbattimento di barriere tra popoli e razze e di pregiudizi che dividono, e il messaggio arriva ancor più forte e chiaro dalla scelta di una protagonista dalla pelle scura e da uno stuolo di sorelle sirene di ogni colore e fattezza. Ma parla anche dell’importanza della voce, quella rubata ad Ariel, quella che incanta e fa innamorare, ma non solo… di questo abbiamo chiesto a Yana_C e a Simona Patitucci:

Credo sia una delle cose cui do più importanza nella vita, in tutti i sensi, perché se dovessi rimanere senza voce, potrei anche morire domani – ci risponde Yania _C – Se parliamo di voce in senso fisico, cerco di prendermene cura e quindi di non avere cattive abitudini che in futuro mi porteranno a rimanerne senza, mentre nel senso più metaforico di usare la nostra voce anche per mandare un messaggio, è una cosa che mi piace molto. Il percorso che sto facendo come cantante punta proprio ad arrivare a dare un messaggio al pubblico che forse mi seguirà. In entrambi i sensi, la voce è ciò che abbiamo per esprimerci“.

L’importanza della voce nella favola della Sirenetta ha una doppia valenza – aggiunge Simona Patitucciè simbolico il furto della voce per mettere una creatura come Ariel in condizione di non comunicare, di non poter esprimere il proprio parere, mentre è stata proprio lei la principessa di rottura, quella che per la prima volta si ribellava al volere paterno, che voleva uscire dal proprio habitat naturale ed esplorare il mondo di superficie. La strega del mare Ursula ha questo ruolo, di privarla dello strumento più prezioso, la sua voce, e della capacità di incantare le persone, ma lei riesce veramente a conquistare Eric e realizzare il suo sogno facendo leva soltanto sulla propria purezza, sulla propria intelligenza e sul proprio animo. La voce, questo tipo di voce, per me è importantissima, far sentire la propria voce quando è possibile è fondamentale“.

Mahmood invece sottolinea l’importanza di metterci tutto se stesso e la differenza tra il doppiaggio e il cantare in pubblico:  “Devi guardare uno schermo e dare la voce a un personaggio che già c’è, invece sul palco devi partire da zero, anche se c’è sempre uno scambio di energie con il pubblico. Ma in studio c’è sempre una magia, per me sono due tipologie magie diverse. Io ricordo le settimane passate a Roma a doppiare, quando stavo nella stanzetta e Massimiliano mi parlava nelle cuffie… quando ci mettevamo un po’ di più a fare una frase, la frase usciva solo quando io portavo il corpo a fare quello che dovevo dire. E quando mi facevo aiutare dal mio corpo per essere arrabbiato, felice, sorpreso, la frase usciva subito. Per me è stato come recitare, anche se nella vita non ho mai recitato…La Sirenetta arriva al cinema mercoledì 24 maggio.